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07 Ottobre 2025 - 19:42
Immagine di repertorio
Si era presentato, munito di paramenti vescovili, nell’ufficio del vicario generale della diocesi di Mondovì, don Flavio Begliatti. Insieme a lui, un accompagnatore vestito con un saio da religioso, che si rivolgeva al «vescovo» con l’appellativo di «sua beatitudine». «Dagli abiti un po’ stracciati che indossavano e dall’appellativo ho capito che erano impostori – ricorda il religioso –. Il “vescovo” aveva un andamento stentoreo, anche in questo sembrava recitasse».
Claudio Goglio, cinquantanovenne di origini milanesi, non è nuovo a vicende di questo genere. Nel 2001 era stato smascherato dopo aver trascorso mesi in Sardegna a presentarsi come sacerdote: celebrava Messe e praticava esorcismi in vari centri del Sassarese, pur senza avere alcuna ordinazione. Tra le imprese più clamorose di quel periodo, la partecipazione a una Via Crucis accanto al vero vescovo di Alghero.
Sotto il profilo giudiziario, la faccenda si era chiusa con una condanna del Tribunale di Tempio Pausania. Ora è un altro Tribunale, quello di Cuneo, a doversi esprimere sulle accuse di sostituzione di persona che pendono nei suoi confronti. «Ho pensato di segnalare il fatto ai Carabinieri – spiega don Begliatti – perché queste persone non approfittassero dell’ingenuità di chi poteva considerarli sacerdoti».
L’altro sedicente religioso, a suo tempo indagato per truffa, è deceduto: in primo grado era stato condannato. Ai tempi lavorava come oss presso la Casa di riposo “Sacra Famiglia” di Mondovì ed era stato proprio il direttore della struttura a indirizzarlo, per un colloquio, presso il vicario. Nel suo armadietto erano poi stati ritrovati bigliettini con i nomi degli ospiti della residenza, segnati a mano: per gli inquirenti, la prova di un possibile tentativo di raggirare gli anziani.
Al vicario i due si presentavano come «ministri ordinati della Chiesa anglocattolica». Il presunto «vescovo», in particolare, «diceva anche di far parte di una comunità di 300 persone, riunite online: gli ho risposto che era una modalità di Chiesa che io non conosco». Il processo proseguirà il 16 gennaio prossimo, data nella quale si attende la conclusione dell’istruttoria e la discussione.
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