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22 Dicembre 2025 - 08:44
Immagine di repertorio
Non è bastata la remissione di querela da parte della vittima, con un risarcimento concordato tra gli avvocati, per ritenere le attenuanti prevalenti sulle aggravanti nel caso che vede alla sbarra un elettricista di Morozzo, accusato di tentato omicidio e maltrattamenti ai danni della moglie. Per lui il sostituto procuratore Alessia Rosati ha chiesto una condanna a dieci anni.
Il 45enne, tuttora recluso in carcere a Cerialdo, è l’uomo che la mattina del 29 settembre dello scorso anno inseguì e accoltellò con cinque fendenti la donna, dipendente di una catena di supermercati. Lei, madre di un figlio in tenera età, aveva appena ottenuto un trasferimento per essere più vicina alla famiglia, proprio quel giorno si stava recando nel nuovo posto di lavoro. Ma aveva anche reso nota la volontà di separarsi: una decisione che il marito non era disposto ad accettare.
I fendenti inferti con violenza erano potenzialmente letali, sostiene la Procura sulla base delle perizie medico legali: polmone e pleura erano stati sfiorati dalle coltellate. La vittima era riuscita comunque a divincolarsi e raggiungere con le ultime forze il parcheggio di una pizzeria, in quel momento chiusa, allertando i soccorsi. Il procedimento si sta svolgendo davanti al gup di Cuneo con la formula del rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena, e condizionato all’audizione dell’unica testimone ammessa, la madre della vittima. Oltre al risarcimento e alla mancata costituzione di parte civile, la Procura ha valutato tra le circostanze attenuanti il comportamento tenuto dall’imputato dopo l’arresto.
«Ha colto la gravità dei fatti», assicura il suo legale, l’avvocato Pier Mario Morra, che parlerà nella prossima udienza il 30 gennaio. Per la mamma di lei, residente nello stesso stabile, la figlia e il genero sembravano una coppia normale e nulla faceva presagire le violenze: gli inquirenti in effetti hanno escluso la premeditazione. A carico del 45enne però pesa anche l’accusa di maltrattamenti, nei confronti sia della moglie che del figlio piccolo. Su questo il giudice Daniela Rita Tornesi sarà chiamata a pronunciarsi dopo le conclusioni difensive.
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