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«A ciascuno di noi il compito di essere un po’ come Talu»

Il ricordo del giornalista Alex Corlazzoli, direttore del Festival "Funamboli"

«A ciascuno di noi il compito di essere un po’ come Talu»

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

In questi giorni andando a visitare uno dei musei di Reinhold Messner in Trentino Alto Adige ho letto questa frase: “Non una sola persona andrà perduta”. Proprio in quelle ore, gli amici dell’associazione “Gli Spigolatori” di Mondovì mi informavano della morte di Talu. Quelle parole mi sono sembrate le più adatte per il suo viatico.

Talu, che ho avuto il dono di conoscere solo qualche mese fa presentando i “Modena City Ramblers” all’interno del festival “Funamboli”, se n’è andato con una valigia piena di ricordi, di emozioni, di delusioni, di incontri ma ci ha anche lasciato un bagaglio che ci permetterà di non perderlo di vista. Nello zaino che ci ha donato, prima di andarsene, ci ha messo la passione che aveva per il suo lavoro da fonico; l’amore che ha saputo dare ad un gruppo come quello dei Modena City Ramblers; la saggezza di chi sa dare consigli stando un passo indietro; la capacità di emozionarsi davanti agli altri; l’affetto per la sua terra; la buona dose di follia necessaria che serve per poter affrontare l’esistenza e i suoi interrogativi.

Sono certo che la città di Mondovì saprà fare memoria di questo cittadino, uomo del mondo che ha giocato con la musica, che si è preso cura delle note che sanno parlare ancora alla gente. Lui sapeva, era consapevole dell’importanza della sua vita e del suo mestiere. A ciascuno di noi il compito di essere un po’ Talu.

Alex Corlazzoli, giornalista, direttore del festival “Funamboli” di Mondovì

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