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17 Novembre 2025 - 12:52
«L’ASL prevede, già da tempo, un accesso ospedaliero facilitato agli esami (in particolare ematochimici) per minori che presentano disabilità che limitano la collaborazione». Lo scrive l'Asl in una nota, inviata a seguito dell’ordine del giorno, votato all'unanimità dal Consiglio Comunale di Mondovì il 10 novembre scorso, in cui veniva richiesto che l'Ospedale "Regina Montis Regalis" adottasse il Modello "DAMA": "Disabled Advanced Medical Assistance", per favorire l’accoglienza e l’accesso alle cure mediche a persone gravi disabilità intellettive e/o autismo
«Riteniamo opportune alcune precisazioni- scrive l'Asl -. L’ASL CN1 prevede, già da tempo, un accesso ospedaliero facilitato agli esami (in particolare ematochimici) per minori che presentano disabilità che limitano la collaborazione. Questa facilitazione avviene attraverso la presenza di personale infermieristico qualificato e dedicato della Neuropsichiatria Infantile (NPI) oltre a personale della Pediatria. Nella NPI e nel Centro Autismo e Sindrome di Asperger dell’Asl (centro di riferimento a livello regionale), è stato organizzato per i pazienti minori con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico un analogo percorso che prevede anche l’utilizzo di strategie specifiche, validate a livello internazionale, come le storie sociali e il video modeling. Attraverso tali strategie (che possono essere applicate in forma scritta oppure costruite con immagini e pittogrammi), il bambino conosce in anticipo i dettagli relativi ai luoghi e alle modalità con cui saranno effettuati gli esami e/o le visite mediche a cui dovrà essere sottoposto; ciò favorisce una riduzione dell’ansia e del rischio che si verifichino comportamenti problematici. Attualmente è già attiva una procedura che prevede che il clinico che prescrive gli esami necessari con ricetta dematerializzata, si accorda con il personale infermieristico sui tempi utili per l’esecuzione degli stessi anche in base alle necessità del nucleo familiare, e fornisce informazioni cliniche (presenza o livello del linguaggio del bambino, capacità di comprensione, utilità di supporti visivi e altre) utili ai fini dell’esecuzione del prelievo. Il personale infermieristico contatta telefonicamente la famiglia per raccogliere le esigenze specifiche del familiare e approfondire alcune ulteriori informazioni. L’applicazione di questo percorso ha molto agevolato e sollevato i genitori rispetto alla preoccupazione di eseguire esami ed ha evitato ai piccoli pazienti delle esperienze potenzialmente traumatiche. Analoghe strategie possono essere usate anche verso adulti affetti da autismo, soprattutto nei casi in cui è assente il linguaggio ed è presente anche comorbidità con la disabilità intellettiva. Sono anche già attivi gli ambulatori specialistici dedicati di Gastroenterologia Pediatrica e Ambulatorio ADHD per la cura di minori autistici con comorbidità cliniche, secondo l’approccio DAMA (ambulatorio NPI/Pediatria per la valutazione e il trattamento dei disturbi gastrointestinali e ambulatorio per il trattamento farmacologico ADHD in minori autistici). È attiva, inoltre, la collaborazione con la Chirurgia Maxillo-Facciale dell’ospedale di Cuneo rispetto alle cure odontoiatriche in pazienti disabili non collaboranti, ivi compresa la possibilità di effettuare visite odontoiatriche in corso di sedazione per esami neuroradiologici. La procedura dell’ASL CN1 per favorire l’accoglienza e l’assistenza a persone con disabilità intellettiva e/o autismo è attualmente in fase di aggiornamento e formalizzazione, e terrà conto delle linee di indirizzo nazionali che stanno per essere pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità».
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