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Presto Dogliani avrà una bandiera tutta sua: come sarà e quali Comuni ce l'hanno già?

Per la creazione bisogna seguire regole ben precise. L'annuncio del sindaco Raviola: «Sarà un elemento caratterizzante per tutta la comunità. Un'idea dell'assessore Navello, che abbiamo sposato con convinzione»

Presto Dogliani avrà una bandiera tutta sua: come sarà e quali Comuni ce l'hanno già?

Lo stemma del Comune di Dogliani e, a fianco, il sindaco Claudio Raviola e il vicesindaco Osvaldo Demaria, durante il Consiglio

«L’idea è venuta all’assessore Gianluca Navello, ma tutti noi l’abbiamo subito accolta ed appoggiata con convinzione. Presto Dogliani avrà, per la prima volta nella storia, una bandiera tutta sua». L’annuncio è arrivato direttamente dal sindaco Claudio Raviola, sul finire del Consiglio comunale di martedì 29 luglio.

«Abbiamo interessato, sulla questione, uno studio esperto in araldica – ha aggiunto il primo cittadino –. La bandiera sarà un forte elemento caratterizzante per la comunità. Avrà al centro lo stemma del paese, attorniato dai nostri colori storici. Ne posizioneremo una fissa nell’Ufficio del sindaco e una in sala del Consiglio. Una terza verrà invece esposta occasionalmente dal balcone del municipio, per ricorrenze e festività».

Un patrimonio poco conosciuto che racconta l’identità locale
In Piemonte, l’identità civica si manifesta non solo attraverso lo stemma comunale o il gonfalone istituzionale, ma anche – talvolta – attraverso la bandiera ufficiale del Comune. Un elemento araldico facoltativo, ma carico di significati storici, culturali e simbolici.

Se la legge impone a tutti i comuni italiani di dotarsi di uno stemma e di un gonfalone, non altrettanto vale per la bandiera. Essa, infatti, è un simbolo facoltativo, che tuttavia sempre più amministrazioni scelgono di adottare, anche come strumento di promozione del territorio e di rafforzamento dell’identità locale.

Bandiere ufficiali: i comuni del Piemonte che le possiedono
In Piemonte, solo una parte dei comuni dispone di una bandiera ufficialmente riconosciuta. Tra questi, figurano alcune delle città capoluogo più note:

  • Torino, con la sua bandiera gialla che ospita il toro rampante blu, simbolo araldico storicamente associato alla città.
  • Alessandria, che adotta una croce rossa in campo bianco, in evidente richiamo alla croce di San Giorgio.
  • Asti e Novara seguono una tradizione simile, con croci rosse su sfondo bianco che riflettono le antiche origini comunali e le influenze della cristianità medievale.
  • Cuneo ha una bandiera derivata dallo stemma, anche se meno diffusa a livello di uso pubblico.

Molti altri Comuni – specialmente quelli di dimensioni minori – non hanno ancora intrapreso l’iter per la creazione e l’approvazione di una bandiera ufficiale. In assenza di questa, si utilizzano spesso semplicemente il gonfalone comunale o lo stemma su fondi neutri, senza una codifica precisa.

Le regole dell’araldica civica: come nasce una bandiera comunale
L’adozione ufficiale di una bandiera da parte di un comune segue un iter rigoroso e ben definito. Le linee guida sono stabilite dall’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’ente deputato a esaminare e approvare le proposte, sulla base delle regole araldiche italiane ed europee.

Una bandiera comunale, per essere riconosciuta, deve rispettare alcuni criteri fondamentali:

  • Coerenza araldica: deve richiamare fedelmente lo stemma comunale, senza alterarne il significato o i simboli fondamentali.
  • Semplicità e leggibilità: forme pulite, colori netti e contrastati, facilmente riconoscibili anche da lontano.
  • Originalità: non deve confondersi con le bandiere di altri comuni, soprattutto se geograficamente vicini.
  • Proporzioni corrette, solitamente nel formato 2:3.
  • Approvazione comunale: la proposta deve essere deliberata dal Consiglio Comunale prima di essere trasmessa all’Ufficio Araldico.

Solo al termine di questo processo, la bandiera acquisisce uno status ufficiale e può essere esposta al pari di quella italiana o europea.

Simboli che raccontano storie
Dietro ogni bandiera comunale si nasconde una narrazione: storie di battaglie medievali, di famiglie nobiliari, di legami religiosi e culturali, di vocazioni produttive e tradizioni locali. Il crescente interesse dei comuni a dotarsi di una bandiera ufficiale risponde al bisogno, sempre più sentito, di rafforzare l’identità territoriale in un mondo globalizzato.

In un’epoca in cui i simboli tornano a contare, anche una semplice bandiera può diventare strumento di memoria collettiva, riconoscimento reciproco e orgoglio locale.

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