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«Neve sempre più rara e valanghe d’acqua: l’inverno cambia volto»

Arpa Piemonte presenta il rendiconto nivometrico: stagione povera di neve, incidenti in aumento e nuove “valanghe liquide” da capire e prevenire

«Neve sempre più rara e valanghe d’acqua: l’inverno cambia volto»

Un inverno con poca neve, ma tutt’altro che privo di rischi. È il quadro tracciato da Arpa Piemonte, che, il 20 novembre, presenterà il rendiconto nivometrico dell’inverno 2024-25: una stagione segnata da un deficit nevoso tra il -20% e il -40% sulle Alpi piemontesi e valdostane. Meno fiocchi, sì, ma con episodi intensi e localizzati capaci di provocare disagi nei fondovalle e criticità sulle aree antropizzate, soprattutto a fine stagione.

E nonostante l’annata povera di neve, la montagna ha presentato il conto: il Piemonte registra 11 incidenti da valanga, con 21 persone coinvolte e 3 vittime. Il 2024-25 si colloca così al sesto posto degli ultimi 42 anni per numero di sinistri.

Ma il dato più interessante e preoccupante riguarda le nuove forme di instabilità del manto nevoso, figlie dirette del cambiamento climatico. L’innalzamento della quota neve e i frequenti episodi di pioggia su neve stanno infatti favorendo un fenomeno poco comune fino a pochi anni fa sulle Alpi: le slush flows, valanghe “liquide” ricche d’acqua, difficili da prevedere e potenzialmente devastanti.

Durante l’incontro, esperti e componenti delle Commissioni Locali Valanghe illustreranno i casi più significativi osservati nella scorsa stagione e presenteranno nuove chiavi di analisi basate su modellistica numerica, fondamentali per comprendere e prevenire questi eventi inediti.

 

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