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13 Novembre 2025 - 09:23
Foto tratte dal profilo Facebook ufficiale di Nitto Atp Finals e Atp Tour
Nel palcoscenico delle ATP Finals 2025 a Torino, due italiani stanno accendendo i riflettori: Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. Mentre Sinner domina con la consueta sicurezza e Musetti regala una spettacolare rimonta, la città e i tifosi sognano.
Ma dietro le celebrazioni, spunta una polemica che rischia di oscurare la festa.
Sul palcoscenico dove aveva già trionfato un anno fa, Sinner ha mostrato una prestazione da fuoriclasse, confermando il suo stato di forma e il suo ruolo di protagonista assoluto. Musetti, dal canto suo, ha saputo rispondere con grinta e talento, conquistando la fiducia del pubblico con una rimonta intensa e emotiva.
Torino vibra, l’Italia sorride.
Nella fase a gironi del torneo, Sinner ha superato Alexander Zverev con un convincente e "tranquillo" 6-4, 6-3, conquistando così l’accesso alle semifinali. Nel suo match d’esordio aveva già dominato Felix Auger‑Aliassime con un 7-5, 6-1, tenendo un rendimento al servizio quasi perfetto: servendo 12 ace, annullando ogni break-point e concedendo pochissimi errori. Questa prestazione conferma il suo stato di forma e rafforza i sogni dei tifosi italiani per una corsa di alto livello a Torino.
Per Musetti la giornata è stata da ricordare: ha ottenuto la sua prima vittoria in carriera alle Finals battendo Alex de Minaur con il punteggio 7-5, 3-6, 7-5.
Non solo: l’azzurro è riuscito a rimontare da 3-5 nel set decisivo, sotto la spinta del pubblico torinese che lo ha sostenuto fino all’ultimo.
Una vittoria che rinsalda la speranza di qualificazione e regala un grande momento di entusiasmo ai tifosi locali. Giovedì sera la sfida contro Carlos Alcaraz sarà decisiva per l'eventuale accesso alla semifinale del carrarino.
Ma mentre gli azzurri regalano emozioni a Torino, arriva la frecciatina di Novak Djokovic. Nel corso di un’intervista, il campione serbo ha definito il caso che ha coinvolto Sinner — la positività al Clostebol e la successiva sospensione di tre mesi — come qualcosa che «lo seguirà… così come la nuvola del Covid mi seguirà me».
Ha parlato di “bandiere rosse (red flags)”, di mancanza di trasparenza e di una tempistica sospetta del provvedimento, che gli ha permesso di non saltare alcun torneo del Grande Slam.
«C’è la mancanza di trasparenza, l’incoerenza, la comodità che la sanzione arrivi tra uno Slam e l’altro… è stato proprio, davvero, molto, molto strano» — ha affermato Djokovic.
Anche se ha precisato di credere nell’innocenza di Sinner («non credo l’abbia fatto apposta»), ha aggiunto che «quando vedi qualcuno nella stessa situazione e che riceve anni di squalifica, e lui solo tre mesi… non è giusto».
Mentre Torino esplode di entusiasmo per le imprese di Sinner e Musetti, le parole di Novak Djokovic gettano un’ombra pesante sull’atmosfera di festa.
Il campione serbo, più volte protagonista di polemiche fuori dal campo, ha scelto ancora una volta di esporsi con dichiarazioni che suonano più come un processo mediatico che come un’opinione.
Molti osservatori parlano di una caduta di stile, soprattutto considerando che l’ATP e le autorità antidoping hanno già chiarito la vicenda.
Così, mentre Sinner e Musetti fanno sognare Torino, Djokovic sembra più interessato a riportare la luce su di sé, anche a costo di minare la serenità di un collega e il clima di festa che il pubblico stava vivendo.
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