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16 Novembre 2025 - 06:35
Foto tratta dal profilo Facebook di Atp Tour
Torino si prepara a un nuovo capitolo della rivalità più osservata del tennis contemporaneo. Il più atteso e logico. Dopo una settimana intensa, fatta di partite serrate e palazzetto sempre pieno, Sinner e Alcaraz si ritrovano nell’epilogo inevitabile: la finale delle ATP Finals.
Il cammino di Sinner è stato lineare, ordinato, senza scossoni inutili. La semifinale contro Alex de Minaur ne è stata la conferma: un match gestito con pazienza nei primi giochi, poi progressivamente piegato a suo favore grazie alla precisione in risposta e alla sicurezza nei turni di servizio. Il 7-5 6-2 finale racconta di un giocatore che ha mantenuto il controllo quasi sempre. Sinner ha saputo accelerare nei momenti chiave, mostrando un tennis pulito e pragmatico.
Dall’altra parte, Alcaraz è arrivato alla finale con una semifinale di grande qualità contro Felix Auger-Aliassime. Lo spagnolo è partito forte, ha dettato i ritmi e non ha mai permesso al canadese di entrare davvero nel match. Il 6-2 del primo set ha subito indirizzato la sfida, poi nel secondo Alcaraz ha gestito con attenzione, trovando il break decisivo senza forzare. È apparso più misurato, più paziente, preferendo la continuità alla ricerca costante del colpo spettacolare.
Il confronto tra Sinner e Alcaraz è ormai ricorrente, ma non per questo scontato. Lo spagnolo è avanti nei precedenti, ma ogni loro partita porta dinamiche diverse: forma fisica, letture tattiche, terreno di gioco. È una rivalità naturale, che cresce di incontro in incontro. E questa sfida non sarà certamente l'ultima.
Un aspetto ulteriore che rende questa finale ancora più significativa è la classifica ATP. Alcaraz ha già messo in cassaforte il posto al vertice della classifica mondiale: con i tre successi nel girone a Torino, ha ottenuto i punti che gli garantiscono il primo posto a fine anno. Sinner, dal canto suo, è stabilmente secondo nel ranking, molto vicino al vertice e pronto a sfruttare questa finale per ridurre la distanza.
Torino osserva tutto questo con la sua solita compostezza, ma pronta a scatenarsi nel tifo per l'altoatesino. In questi anni la città è diventata un ambiente familiare per il tennis d’élite: organizzazione solida, pubblico attento, atmosfera riconoscibile. Le luci dell'Inalpi Arena, le vie del centro animate nei giorni del torneo, la presenza costante di appassionati e turisti: un contesto che sembra fatto apposta per un finale così atteso.

Sinner e Alcaraz sono sì due fuoriclasse, ma anche come due simboli. Uno che vuole confermarsi, l’altro che vuole ribadire di essere il numero uno. Uno che gioca “a casa”, l’altro che non ha paura di nessun palcoscenico. Due modi diversi di stare in campo, due personalità opposte, unite però da una stessa certezza: questi sono i match che definiscono i percorsi, che restano, che si raccontano.
Torino, con le sue luci e il suo novembre freddo, diventa così il teatro perfetto. È la città che accompagna due fenomeni verso il loro destino: uno solo alzerà il trofeo, ma entrambi lasceranno un segno.
E quando, questa sera, la pallina si solleverà per il primo scambio, tutto il resto svanirà: resteranno solo loro, la loro rivalità, la loro ambizione, e un’arena intera pronta a trattenere il fiato. Il finale non è scritto. Ma la sensazione è che qualunque esso sia, sarà ricordato a lungo.
La finale inizierà non prima delle 18.
La diretta sarà disponibile:
in chiaro su Rai 2,
su Sky Sport,
in streaming su NOW,
e su TennisTV per la copertura internazionale.
Foto e video tratti dalla pagina Facebook di Atp Tour e Nitto Atp Finals
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