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29 Luglio 2025 - 22:10
La situazione degli infermieri nella sanità regionale continua a essere critica, nonostante i recenti sforzi di potenziamento degli organici. È quanto emerge dall’ultimo Osservatorio Regionale, commentato con preoccupazione dal sindacato delle professioni infermieristiche NurSind.
Secondo i dati, sono 437 gli infermieri assunti oltre il normale turn over, ma il dato effettivo delle "teste in più" rispetto a luglio 2023 si ferma a 264 unità. Questo perché buona parte delle nuove assunzioni riguarda reinternalizzazioni, ovvero personale già attivo che ha semplicemente cambiato contratto. Inoltre, la distribuzione è tutt’altro che omogenea: la maggior parte dei nuovi assunti è concentrata in poche aziende sanitarie considerate più attrattive, lasciando scoperti altri territori.
NurSind lancia l’allarme: le uscite supereranno presto le entrate, rendendo impossibile dare attuazione al nuovo piano sanitario regionale, che prevede almeno 1.500 nuovi infermieri per supportare case e ospedali di comunità. Una previsione che appare irrealizzabile senza interventi strutturali.
Un’altra criticità grave riguarda l’impossibilità di sostituire il personale assente per maternità, malattia o infortunio, a causa della difficoltà nel proporre contratti a tempo determinato. “In queste condizioni – denuncia NurSind – si compromette l’intera organizzazione del lavoro e si mette a rischio la tenuta dei servizi assistenziali”.
Il sindacato ha ribadito all’assessore alla Sanità la necessità di attuare politiche attrattive, valorizzanti e incentivanti, oggi totalmente assenti. NurSind chiede anche la realizzazione di un focus regionale dedicato alla riorganizzazione della professione infermieristica, già promesso ma mai concretizzato.
Non meno importante è la richiesta di convocare tavoli di confronto su temi previsti dal contratto nazionale, come le prestazioni aggiuntive, e il rispetto degli impegni presi, in particolare per il personale del 118, di cui non si hanno più aggiornamenti.
“Infermieristica senza personale significa sanità al collasso. Noi siamo pronti al dialogo – conclude NurSind – ma se questo non sarà possibile, siamo altrettanto pronti alla mobilitazione”.
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