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Antiche vie che tornano a vivere

Presentata la ristampa del volume di don Luciano Michelotti, pietra miliare per la riscoperta del turismo lento nelle Valli Monregalesi

Antiche vie che tornano a vivere

Venerdì 29 agosto, nel cortile antistante il palazzo municipale di Montaldo di Mondovì, una folta presenza di cittadini e appassionati ha accompagnato la presentazione della ristampa di Antiche vie nelle Valli di Vico, l’opera che don Luciano Michelotti pubblicò nel 2012 e che oggi torna a disposizione del pubblico come prezioso strumento di memoria e di ricerca. Alla serata era presente anche la commossa sorella del compianto sacerdote e studioso, scomparso nel 2020, che alle Valli Monregalesi e alla loro storia aveva dedicato gran parte della sua vita. Il libro, frutto di un intreccio tra memoria orale, fonti documentarie e cartografia, ricostruisce i percorsi che per secoli hanno collegato Piemonte e Liguria: le Vie Marenche e le Vie del Sale attraverso la Corsaglia, il Casotto, Roburentello e la Maudagna, fino agli sbocchi ormeesi. Strade percorse da montanari, pellegrini e soldati, sostituite solo nell’Ottocento dalla rete voluta da Cavour, ma oggi più che mai attuali grazie al ritorno del turismo green e del cammino lento.

Ad aprire gli interventi sono stati Paola Prucca e Giovanni Balbo per il Comune di Montaldo, seguiti da Marco Quaranta per la Commissione cultura, che ha ricordato come proprio da questo volume abbiano preso forza e ispirazione progetti come gli itinerari della Roa Marenca: un nuovo modo di vivere il territorio, unendo paesaggio, storia e sentieristica.

Michele Odenato, autore della mappa allegata al volume, ha sottolineato il valore cartografico e documentario del lavoro, mentre Maria Grazia Orlandini, studiosa di storia e toponomastica locale, ha tracciato un profilo vivo e appassionato di don Michelotti, ricordandone l’opera spesso “controcorrente” e la capacità di aprire piste di ricerca originali.

Antiche vie nelle Valli di Vico, infatti, non si limita a descrivere i percorsi, ma affronta temi che spaziano dal clima medievale alle tracce romane, fino al mistero delle Madonne nere, a cui la stessa Orlandini dedicò altri studi.

Il messaggio emerso dalla serata è chiaro: le antiche vie possono tornare a risplendere grazie a un turismo lento e consapevole, che sappia valorizzare opere storiche, artistiche e architettoniche disseminate lungo i percorsi. Ma, come sottolineato dai relatori, la sfida potrà essere vinta solo con il gioco di squadra e con l’interesse collettivo posto davanti a quello delle singole realtà.

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