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Un Iran libero, laico e non atomico: il sogno che parte da Bruxelles

Decine di migliaia di persone da tutta Europa hanno manifestato per l'indipendenza. Tra loro anche il medico-attivista di Margarita, Nikzat Khosro

Un Iran libero, laico e non atomico: il sogno che parte da Bruxelles

Sabato 6 settembre Bruxelles si è trasformata nel cuore pulsante della resistenza iraniana. Decine di migliaia di iraniani, arrivati da tutta Europa, hanno preso parte a una manifestazione imponente, organizzata per dare voce a chi sogna un Iran libero, democratico e senza nucleare.

Sul palco, accanto alla Presidente eletta del CNRI, Maryam Rajavi, hanno preso la parola figure di spicco della politica internazionale: Mike Pence, ex vicepresidente degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump, Patrick Kennedy, già deputato democratico al Congresso americano, Alejo Vidal-Quadras, ex vicepresidente del Parlamento europeo, e John Bercow, storico speaker del Parlamento britannico.

Tutti loro hanno ribadito con forza un messaggio chiaro: la resistenza iraniana è l’unica vera alternativa democratica e organizzata al regime attuale. E hanno espresso la speranza che la prossima manifestazione non sia a Bruxelles, ma a Teheran, in un Iran finalmente libero, laico e non atomico.

La grande partecipazione della diaspora iraniana, ben coordinata e unita da slogan contro la dittatura – sia clericale che monarchica – e contro le esecuzioni dei prigionieri politici, ha reso l’evento ancora più significativo. Il dolore, però, ha fatto sentire il suo peso: proprio quella mattina era stato giustiziato Mehran Bahamian, uno dei tanti oppositori del regime.

L’appuntamento ha assunto un valore ancora più simbolico perché coinciso con il 60° anniversario della fondazione dei Mujahedin del Popolo Iraniano (MEK), organizzazione che da sei decenni porta avanti la lotta prima contro lo Scià e oggi contro i mullah.

Tra i presenti anche rappresentanti arrivati dall’Italia: dal Piemonte, precisamente da Margarita, il presidente dell’Associazione dei medici e farmacisti iraniani residenti in Italia, il medico-attivista Nikzat Khosro, che da anni si batte per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sofferenze del popolo iraniano.

Un messaggio forte e chiaro si è alzato da Bruxelles: la resistenza non si ferma, e sogna già il suo ritorno a Teheran.

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