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18 Settembre 2025 - 21:15
Federico Riboldi e Giulia Marro
Alla battaglia politica si aggiunge un altro capitolo, ma non è detto che sia l’ultimo. Questa volta ad alzare il livello dello scontro è l’assessore alla sanità Federico Riboldi che mette nel mirino, senza nominarla, la consigliera Giulia Marro.
Il caso è quello delle liste di attesa "a data non reale". In sintesi: un paziente prenota un esame, con impegnativa del medico. E la risposta che gli arriva è questa: «Esame prenotato alle 00:01 di notte - Inserimento in lista d'attesa». E fin qua, vabbè. Ma poi, una frase: «La data non è reale, verrà ricontattato». Ma in che senso? La data è fittizia? Da qui la domanda della consigliera regionale, cuneese, di AVS: «Ma se poi la prenotazione non avviene nei giorni previsti… che succede alla lista di attesa? Viene contato lo stesso? I numeri sono dunque alterati?».
«Nessuna anomalia nei dati delle prestazioni erogate dall’Asl Cuneo1 e dall’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo. Come annunciato in Consiglio regionale, la Direzione Sanità, al termine di un’attenta e approfondita valutazione, ha potuto confermare che i volumi delle prestazioni erogate – sia quelle ordinarie sia quelle relative al recupero delle liste di attesa – non risultano alterati dalla modalità di prenotazione adottata» scrive oggi, giovedì 18 settembre, l’assessore Riboldi. «Ancora una volta, e me ne dispiaccio, si utilizza il tema della salute pubblica per visibilità politica, mentre sarebbe sempre opportuno non creare allarmismi». «L’utilizzo di slot virtuali ha potuto incidere soltanto sulla rilevazione dei tempi di attesa in fase ex-ante, senza in alcun modo compromettere né l’effettiva erogazione delle prestazioni né il loro conteggio ai fini dei monitoraggi e della rendicontazione. Difatti delle 110 mila prestazioni erogate con il Sistema Piemonte la sera, il sabato e la domenica, nessuna è stata inficiata dal sistema di prenotazione come ha verificato puntualmente la Direzione Sanità», ha aggiunto l’assessore Riboldi.
Ma, allora, la procedura è corretta? La risposta dell’assessore non cancella tutti i dubbi. «Il mio compito come consigliera regionale è quello di rappresentare le istanze del territorio, portare le segnalazioni dei cittadini e chiedere chiarimenti quando emergono criticità. Se questo viene interpretato come “ricerca di visibilità”, l’assessore può stare tranquillo: non smetterò di svolgere il mio ruolo di controllo e di tutela». È la replica pepata di Giulia Marro. «Se proprio devo dirla tutta, mi fa un po' specie che alle richieste puntuali che ho fatto mi si risponda sui giornali e non in consiglio regionale. Resta il fatto che, dopo quasi due settimane di attesa e un sistema andato in tilt, ci si sarebbe aspettati non solo rassicurazioni generiche, ma dati puntuali. Quante prenotazioni con questo metodo sono state fatte? Sono state conteggiate come quelle nei tempi da normativa o, come da noi riscontrato, eseguite fuori tempo? Se era tutto così chiaro e limpido perché Direzione Sanità ha immediatamente bloccato il sistema e si è assicurata che riguardasse solo ASL CN1 e l'ospedale Santa Croce e Carle? Devo ammetterlo, la cosa che mi colpisce di più è che i dati sulle liste di attesa e le prenotazioni le avevamo chieste mesi fa all'assessore, che rispose di non averle e di chiederle alle singole ASL. Ora finalmente pare che le abbia chieste, così come abbiamo fatto noi, e si sia reso conto che forse qualcosa non quadra, al punto che in questo momento risultano, da verifiche effettuate, che le prenotazioni siano chiuse, cosa tra l'altro vietata dalla legge. Invece di accusare chi fa il proprio lavoro, assessore, faccia il suo e risolva il problema. Non dico che le cittadine e cittadini meritino delle scuse, ma almeno che le prenotazioni riaprano e che siano svolte nei modi e tempi stabiliti dalla legge».
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