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Addio Remigio: il gigante alato salvato sulle Alpi, ritrovato morto in Spagna

Il raro avvoltoio monaco era stato curato dal Cras di Bernezzo e poi rimesso in libertà ad Argentera, il 18 agosto

Addio Remigio: il gigante alato salvato sulle Alpi, ritrovato morto in Spagna

Remigio in volo e, nel riquadro, al Cras di Bernezzo durante le cure

È una storia di speranza e di impegno quella di Remigio, il maestoso avvoltoio monaco (Aegypius monachus) salvato nelle Alpi cuneesi la scorsa primavera e purtroppo ritrovato morto in Spagna poche settimane fa. Una vicenda che, nonostante il triste epilogo, rappresenta un tassello prezioso nella lunga battaglia per la conservazione di una specie considerata estinta in Italia dal 1961.

Lo scorso aprile, un esemplare di avvoltoio monaco è stato avvistato nei pressi del lago di Sampeyre, in Valle Varaita. L’animale, denutrito e in condizioni di grave debilitazione, è stato recuperato dal personale delle Aree Protette Alpi Marittime, dal CRAS di Bernezzo e dai Carabinieri Forestali. I controlli veterinari avevano escluso la presenza di malattie o avvelenamento: la debolezza era dovuta semplicemente alla mancanza di cibo dopo un lungo viaggio.

Gli anelli identificativi avevano rivelato che il rapace proveniva dalla Spagna, dove sono attivi importanti programmi di conservazione dell’avvoltoio monaco. Durante il periodo di degenza e riabilitazione, il CRAS ha voluto rendere omaggio alla memoria di Remigio Luciano, fondatore e anima del centro recentemente scomparso, battezzando così il grande rapace con il suo nome.

Dopo mesi di cure, Remigio è stato liberato lo scorso 18 agosto a Ferrere, in Valle Stura, nel Comune di Argentera. Prima del rilascio, è stato dotato di un dispositivo GPS che ha permesso di seguirne gli spostamenti in tempo reale: un’iniziativa importante per monitorare i movimenti e raccogliere dati utili alla ricerca scientifica.

Per oltre un mese, gli esperti hanno seguito la sua rotta attraverso le Alpi e poi verso la penisola iberica, finché, improvvisamente, il segnale si è interrotto. Grazie al coordinamento della Vulture Conservation Foundation (VCF), che ha collaborato al progetto, sono state avviate ricerche nella zona dell’ultimo segnale, nella regione spagnola della Rioja. Lì, purtroppo, l’animale è stato ritrovato morto. Le cause del decesso verranno chiarite solo dopo la necroscopia.

Nonostante il triste epilogo, la vicenda di Remigio rappresenta un successo per la collaborazione internazionale nella tutela degli avvoltoi europei, una rete che unisce enti, ricercatori e volontari da diversi Paesi. Ogni intervento, anche quando non si conclude con un lieto fine, contribuisce ad arricchire la conoscenza e a migliorare i protocolli di conservazione.

Come ricordano le Aree Protette Alpi Marittime, “ogni animale salvato, che sopravviva o meno, arricchisce la nostra comprensione e rafforza la nostra determinazione a proteggere questi magnifici uccelli”.

La storia di Remigio resta dunque un simbolo: un volo interrotto, ma non vano, che continua a ispirare chi lavora ogni giorno per riportare nei nostri cieli le grandi ombre alate degli avvoltoi.

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