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Monte Camulera: dove la libertà fu pagata col sangue partigiano

Murialdo ricorda l’eccidio nazifascista e i sei giovani partigiani uccisi nell’inverno del ’44

Monte Camulera: dove la libertà fu pagata col sangue partigiano

Quest’anno ricorre l’81° anniversario del barbaro eccidio perpetrato dai nazifascisti sul Monte Camulera, a Murialdo.
Il 26 novembre 1944, persero la vita sei giovani partigiani, simbolo di coraggio e sacrificio:
Actis Grande Stelio di Caluso (TO), classe 1925 (Maresciallo); Bevilacqua Angelo (Gin) di Albisola (SV), classe 1895 (Leone); De Cicco Roberto di La Spezia, classe 1924 (Creolina); Sirello Vincenzo di Savona, classe 1923 (Mirko); Pesce Giacomo di Murialdo (SV), classe 1924 (Milianti); e Risaliti Marino di Livorno, classe 1924 (Athos).

Per non dimenticare quel tragico evento, il Comune di Murialdo organizza — nell’ambito dei “Giovedì della cultura” — un appuntamento speciale: giovedì 30 ottobre, alle ore 21, nella sala consiliare del Municipio, sarà presentato il libro di Silvana Guarina, “Abbiam la giovinezza nel cuore”.

Il romanzo, ispirato a eventi realmente accaduti, racconta la storia d’amore di Pacifico e Ivana durante gli anni della Resistenza.
Una storia che intreccia passione e lotta, paura e speranza, ambientata tra le valli e i paesi della Val Bormida, tra le province di Savona, Asti e Alessandria.
Attraverso episodi crudi e toccanti, Silvana Guarina ricostruisce con precisione storica due anni di guerra segnati dal freddo, dalla fame e dal dolore, ma anche da una straordinaria voglia di libertà.

“Abbiam la giovinezza nel cuore” è un racconto aspro e dolce, che si legge tutto d’un fiato fino alla commozione.
Tra le pagine si respira la fatica di chi ha resistito, ma anche la speranza di un futuro libero, la forza dell’amore e il coraggio di chi non ha voluto arrendersi.

Un’occasione, dunque, per ricordare gli eroi del Monte Camulera e per tenere viva la memoria di un tempo in cui la libertà si pagava con la vita, ma in cui, come scrive l’autrice, “la giovinezza nel cuore” era più forte della paura.

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