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Una domenica nel ricordo di Isabella Doria, la marchesa che cambiò le regole della storia

Partecipata mattinata con numerosi gruppi in abiti storici, dedicata al Marchesato di Saluzzo e alla nobile famiglia Occelli

Una domenica nel ricordo di Isabella Doria, la marchesa che cambiò le regole della storia

Un momento della rievocazione di Farigliano - Foto Eugenio Di Giacomo

Domenica mattina, 26 ottobre, Farigliano si è animata di storia e partecipazione: un nutrito numero di cittadini e numerosi gruppi in costume storico hanno attraversato le vie del paese per rendere omaggio alla memoria della Marchesa Isabella Doria, figura di spicco e simbolo di emancipazione femminile in un’epoca in cui erano quasi esclusivamente gli uomini a detenere ruoli di potere.

La giornata, organizzata dal Comitato per la tutela del patrimonio e delle tradizioni piemontesi dell'Associazione Internazionale Regina Elena Odv, si è aperta con la celebrazione della Messa nella parrocchiale. Subito dopo, ha avuto luogo la sfilata dei gruppi storici in abiti d’epoca fino alla Biblioteca comunale, dove si è svolta la cerimonia ufficiale.

Alla presenza delle autorità civili, con in testa il vicesindaco di Farigliano, Marco Giachello, insieme a sindaci e amministratori dei paesi vicini, e delle rappresentanze storiche provenienti da località legate al Marchesato di Saluzzo e alla nobile famiglia Occelli (originaria di Farigliano), si sono susseguiti gli interventi istituzionali. Il tema scelto — «La storia del Marchesato di Saluzzo» — ha offerto l’occasione per far riaffiorare radici comuni e per mettere in luce personaggi spesso ignoti. L’intervento del vice segretario nazionale dell’Associazione Regina Elena, Andrea Carnino, ha arricchito la commozione con approfondimenti storici e riflessioni sul ruolo delle donne nei secoli passati.

Andrea Carnino ha raccontato la storia del Marchesato di Saluzzo e dei suoi sovrani, partendo dal primo Marchese Manfredo I, deceduto nel 1175, passando per suo figlio e successore Manfredo II, il quale nel 1210 redasse un documento in cui veniva citata per la prima volta la presenza di un castello a Farigliano, fino all’ultimo Marchese Gabriele, il quale morì il 29 luglio 1548 mangiando un melone, molto probabilmente fatto avvelenare dai francesi, i quali annessero il Marchesato di Saluzzo.

Marilena Sema, presidente del Gruppo Storico “Conte Occelli” di Nichelino, ha descritto la figura di Niccolò Manfredo Occelli, la cui famiglia era originaria di Farigliano, ma si trasferì a Torino nel Cinquecento.  Egli il 22 giugno 1694 ricevette dal Duca di Savoia Vittorio Amedeo II la Regia Patente per l’istituzione del “Feudo di Nichelino” e il relativo titolo comitale. Il 21 agosto seguente la popolazione e l’appena convocato Consiglio per Capi di Casa presenziarono all’infeudazione ufficiale separandosi dalla città di Moncalieri.

Hanno partecipato, nel dettaglio, “Gruppo Storico di Clavesana”, ricostituito dopo vent’anni la settimana precedente in occasione della commemorazione del Marchese di Savona Bonifacio, il gruppo “Conte Occelli” di Nichelino e il gruppo “Antico Castello dei Parpaglia” di Candiolo.

Nel corso della cerimonia è stata ricordata con passione la figura della Marchesa Isabella Doria, amata e apprezzata "Signora di Farigliano", non solo come esponente della nobiltà sul territorio, ma soprattutto come esempio di donna capace di affermare la propria autonomia. In un periodo in cui gli uomini “governavano e comandavano”, seppe infatti ritagliarsi spazi d’iniziativa e di influenza. Fra le sue intuizioni maggiormente amate è ricordata l’ideazione del tradizionale gioco dei birilli, le "bije": un gioco “di donne” che, da sempre, nella tradizione locale è riservato esclusivamente al genere femminile. Si è voluto sottolineare come quella scelta — apparentemente di semplice intrattenimento — fosse anche un segno di identità e appartenenza femminile in un contesto sociale dominato da rituali maschili.

Il Comitato per la tutela del patrimonio e delle tradizioni piemontesi dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv ha conferito uno speciale attestato di benemerenza al Comune di Farigliano, a Beppino Occelli e a Alessandra Pellegrino titolare della Cremeria “La Fontana” di Farigliano.

La partecipazione calorosa, unita alla presenza significativa dei gruppi storici ha reso la mattinata non solo un momento di memoria storica, ma un’azione viva di restituzione dell’identità collettiva. L’evento è riuscito pienamente nel suo scopo di trasformare ricordo e tradizione in gesto di comunità, risvegliando interesse per il patrimonio locale e stimolando riflessioni sul passato e sul presente.

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