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01 Novembre 2025 - 07:05
Foto didascalica creata utilizzando il supporto dell'AI
Il Ministero dell’Ambiente ha espresso parere negativo in merito alla compatibilità ambientale, inclusa la Valutazione di Incidenza Ambientale, del progetto denominato “Cravarezza”. Un impianto, composto da 7 aerogeneratori per una potenza complessiva di 30,1 megawatt e dalle relative opere connesse, che l’impresa Repower Spa con sede in Venezia intendeva costruire nel territorio dei Comuni di Calice Ligure, Mallare, Orco Feglino e Altare.
«Una bocciatura esemplare – commentano dal Coordinamento delle Associazioni “Monte Cerchio” – che insiste su principi importanti per la salvaguardia degli ecosistemi e può indicare una traccia in direzione di una gestione dei luoghi non solo privatistica e funzionale a iniziative economiche individuali, ma improntata in particolare a obiettivi di interesse pubblico».

«Laddove i valori da considerare si chiamano natura, paesaggio, sostenibilità e cultura, intesa come tutela dei beni architettonici e archeologici, ma anche come impatto percettivo di un intervento umano o di un’infrastruttura nello spazio comune già esistente – proseguono –. La decisione ministeriale non è solo una tutela del paesaggio e del delicato ecosistema locale, ma rappresenta anche la netta bocciatura di un approccio progettuale superficiale, che non prende in sufficiente considerazione tutti gli aspetti che caratterizzano i valori e la fragilità del territorio. La nostra soddisfazione per lo stop al progetto non nasconde lo sconcerto per le modalità con cui proposte così lacunose e potenzialmente dannose possano arrivare fino alla valutazione finale a livello regionale e nazionale».
«Infatti era da subito possibile notare che il cuore dell’assurdità progettuale dell’impianto eolico “Cravarezza” risiede in un passaggio cruciale. La grande infrastruttura, necessaria non solo per il progetto bocciato, ma immaginata anche per servire altri futuri generatori nell’area, era stata pianificata a Mallare in località Acque, in una zona… ad altissimo rischio perché già in precedenza oggetto di esondazione. È evidente che tutti questi progetti di impianti eolici… non potranno essere realizzati – incalzano dal Coordinamento –. La stessa è una struttura che non esiste e… non esisterà nemmeno nel futuro».
«Questo caso mette dunque in luce una falla procedurale che deve essere immediatamente corretta… Qualsiasi iniziativa per la transizione energetica deve essere seria, sostenibile e ancorata a una progettazione reale e sicura. Ringraziamo il Ministero… La tutela del territorio e la sicurezza delle infrastrutture vengono prima di ogni speculazione: è l’unica via da seguire per dare al Paese un futuro nell’interesse universale».

Le osservazioni degli organismi portatori di interesse sono state recepite insieme ai pareri negativi dei Comitati che analizzano i progetti da finanziare con il PNRR... La “valenza naturalistica” è stata riconosciuta per la presenza dell’Area protetta provinciale “Rocche bianche” e della fascia del corridoio ecologico per specie boschive. La “mitigazione degli impatti” non è consentita… “considerato il rilevante numero di impianti (…) già in esercizio o autorizzati”.
Vengono indicati “impatti potenziali elevati” sotto l’aspetto della visibilità “dai moltissimi beni culturali presenti nelle vicinanze”.
… «risulterebbe opportuna… una selezione molto più accurata dei progetti, atta a favorire gli impianti più efficienti e meno impattanti».
Le interferenze paesaggistiche… solo da Finale Ligure, gli aerogeneratori sarebbero visibili da 53 beni culturali soggetti a tutela di legge… Il “Complesso paesistico del Melogno…” è dichiarato “di notevole interesse pubblico”. …
Gli impianti eolici già presenti… con il Cravarezza potrebbero “generare un potenziale effetto-selva”.
È un parere che chiude a ogni autorizzazione.
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