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14 Novembre 2025 - 08:42
Don Renato Chiera e Carlos Alberto incontrano il Papa
Al termine dell’udienza di Papa Leone in piazza San Pietro, mercoledì, anche lo spazio per un incontro estremamente significativo con lo stesso pontefice, per don Renato Chiera, missionario villanovese “fidei donum”, da Mondovì al Brasile ed ancora in Africa in Guinea Bissau, ove sta operando “Casa do menor“ (fondata alla periferia di Rio de Janeiro, ma presente a Fortaleza ed in altre località bisognose di accoglienza e riscatto tra le giovani generazioni disorientate nelle varie penose periferie).
Qui, nelle strutture approntate da “Casa do menor”, come ha scritto mercoledì L’Osservatore Romano, “si proteggono i bambini e gli adolescenti dalla violenza, dalle dipendenze chimiche e dal turismo sessuale, svolgendo attività di recupero tra i ragazzi di strada”. E con don Renato Chiera, dal Papa era presente anche Carlos Alberto, “tornato alla… vita, ma con alle spalle venti anni di ‘strada’ e 7 anni di carcere”.

Infatti Carlos Alberto in settimana nelle Basilica di San Paolo fuori le mura offrirà la testimonianza della propria storia, riassunta da don Renato Chiera nel motto “Dal papelao a Papa Leao” (Dal cartone – su cui dormire – a stringere la mano a Papa Leone”. Sempre L’Osservatore romano ha raccolto da don Renato Chiera un flash sulla testimonianza tra gli ultimi in Brasile, dopo 45 anni di impegno coraggioso, in mezzo a tante marginalità e disperazioni. “Il nostro progetto è fondato sull’unica ricetta che conosciamo per salvare l’umanità: rimettere l’amore al centro delle relazioni, a partire dai più piccoli”.

Insomma ponendosi a servizio di tutti, in particolare di chi è smarrito, senza appigli, destinato ad una precarietà pesante, sempre a rischio di annientamento, nelle favelas ormai segnate dalla piaga della “cracolandia” per l’imperversare di droghe pesanti e distruttive. Carlos Alberto, col percorso di riscatto che ha compiuto, ora è responsabile di “Casa do menor” a Fortaleza. Al Papa don Renato Chiera ha anche portato il film “Caro bambino” di Luca Ammendola che documenta la disumanità delle favelas, ove i giovani “vengono inghiottiti” letteralmente con il crack. Con don Renato anche Lucinha presidente delle “Case do menor” in Brasile e Renata vice-presidente.
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