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La settimana incredibile di Arianna: dalla Formula 1 a Las Vegas alla stella Michelin

L'esperienza della briagliese Arianna Filippi, in forza al ristorante "Il Cavallino" di Maranello, in trasferta negli Stati Uniti in occasione del Gran Premio

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Ci sono dei momenti della vita in cui tutto sembra accelerare vertiginosamente e ci si trova catapultati in una girandola di eventi e di emozioni tale da stordirti.

È quanto accaduto pochi giorni fa alla giovane briagliese Arianna Filippi, demi chef del ristorante "Cavallino" di Maranello. Nel giro di poco più di una settimana, ha varcato l’oceano, lavorato nel ristorante di uno degli hotel più prestigiosi di Las Vegas, a margine di un gran premio di Formula 1, vinto insieme al suo staff una stella Michelin.

Eventi che non possono essere considerati ordinaria amministrazione nemmeno sei fai parte di una delle più prestigiose squadre di lavoro d’Italia nel settore Enogastronomico. Il “Cavallino” è uno dei locali dell’Osteria Francescana family, ovvero il team di cuochi e professionisti che fa capo allo chef Massimo Bottura. Il “Cavallino”, storico ristorante di proprietà della Ferrari, è gestito dagli chef Riccardo Forapani e Virginia Cattaneo.

Il ristorante lavora a stretto contatto con la casa automobilistica ed è spesso parte di iniziative o eventi legati al marchio Ferrari. Così, in occasione del Gran Premio di Las Vegas, lo staff del Cavallino è volato negli States, per una settimana speciale di “servizi” all’hotel Bellagio, una delle più significative strutture del paese del bengodi a stelle e strisce. I clienti dell’albergo hanno così potuto avere l’opportunità di gustare le prelibatezze di Maranello direttamente in terra americana.

«È stata un’esperienza davvero emozionante – ci racconta Arianna Filippi – in tutto abbiamo lavorato a sei servizi, pranzo e cena, è stato molto faticoso ma anche molto formativo. Siamo cresciuti come squadra e abbiamo incrementato l’affiatamento e la coesiano. Abbiamo anche imparato a confrontarci con una cucina con attrezzature e standard molto diversi da quelli a cui siamo abituati. A Las Vegas gli hotel più grandi hanno più di un ristorante, assomigliano più a dei grandi centri commerciali. Noi eravamo al “Le Cirque”, uno dei cinque del Bellagio».

Lo staff che si è mosso in America era formato da cinque persone, quattro in cucina e uno addetto alla direzione della sala. «Il tempo libero non è stato moltissimo, ma abbiamo comunque avuto l’opportunità di guardarci intorno e fare i turisti: è particolarissima Las Vegas, sembra il paese dei balocchi. È come se il mondo fosse stato sintetizzato in una città, con riproduzioni dei maggiori monumenti, con attrazioni e curiosità ad ogni angolo. Ovviamente, c’erano tantissimi casinò ovunque. Quello che mi ha colpito di più però sono le persone che si incontrano: sono particolare, spesso abbigliate in modo stravagante e sempre molto espansive e su di giri».

Il grande evento sportivo? Non è stato possibile seguirlo, ma un’occhiata al paddock era imperdibile: «Siamo riusciti ad andare ai box – spiega ancora Arianna – e abbiamo incontrato alcuni piloti… Charles Leclerc, Lewis Hamilton, Carlos Sainz… I piloti Ferrari a volte sono a cena al Cavallino, così ci riconoscono. Il giorno della corsa ovviamente non abbiamo potuto seguire la gara. Da dove eravamo noi però qualcosa si poteva intravedere. Sicuramente si sentiva molto bene il rombo dei motori, c’era un’atmosfera elettrizzante».

Poi, la grande emozione della vittoria della stella Michelin. «È stata una sorpresa per noi, si sapeva che alla cerimonia il ristorante era stato invitato ma non avevamo certezze sull’esito. È sicuramente un traguardo raggiunto da tutti grazie alla buona volontà e tanto lavoro. Conta tutto, i piatti devono essere sempre al top, la sala impeccabile, il menù calibrato in un certo modo, rispettando un “feeling” tra i piatti proposti e accurata selezione della cantina. Devo dire di avere imparato tantissimo da quando sono al “Cavallino” : sono una vera famiglia e ti insegnano molto lavorando ogni giorno. Se oggi mi sento più sicura e autonoma in quello che faccio possono dire grazie alla Francescana Family, mi hanno insegnato tutto».

 

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