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Giovanni Massari: «Per noi degli anni ’80 arrampicare è come vivere»

Massari

A destra Massari in val Maudagna (foto A. Barbera) e a sinistra in solitaria su Moby Dick a Finale Ligure (foto A. Motta)

Ha cominciato il 15 marzo 1980 e da, allora, è come se non fosse mai sceso. Giovanni Massari, carrucese classe ’62, in quegli anni è stato uno dei pionieri assoluti nell’arrampicata in Italia. Sportiva, tradizionale, boulder e anche sul ghiaccio. Perchè quella vocazione di ignoto e avventura, volta a superare i limiti psicofisici ce l’ha avuta fin da piccolo. A Chiusa Pesio, scappava di casa vagando da solo per i boschi del Mortè e del Castello Mirabello. Ora, a 60 anni e a fianco del lavoro come prof di Scienze motorie a Rocca de’ Baldi, la sua attività prosegue a ritmo incessante, anche sul fronte della sensibilizzazione e trasmissione di quei valori alle nuove generazioni. Ciao Giovanni, tu hai cominciato a scalare a 18 anni con incredibile intensità. Ad appena due settimane dalla prematura scomparsa del vicese Gianni Comino sul seracco delle Poire… È stato questo a farti scattare la...

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