Finalmente apre a Ceva l’Ufficio avanzato della Questura
«La Polstrada di Ceva diventerà presidio della Questura ad inizio 2021». La lettera inviata dal sindacato di Polizia Siulp al ministro dell’Interno Lamorgese in merito ai ritardi nella trasformazione della Polstrada di Ceva in Distaccamento della Questura di Cuneo non è passata inosservata. Il sindacato ha espresso preoccupazione sulla tempistica di questa riconversione, chiedendosi anche se a Roma “ci avessero ripensato”. «Era il 22 giugno – si legge nella missiva inviata dal segretario generale del sindacato cuneese, Alessandro Digeronimo – e a Ceva, durante la gradita visita del capo della Polizia, Gabrielli, alla presenza del ministro Dadone, e del vicepresidente della Regione, veniva siglato un protocollo d’intesa con il quale il Distaccamento di Polizia stradale di Ceva, chiuso per “spending review”, veniva riconvertito in un “avamposto” della Questura di Cuneo». La preoccupazione nasce dalle tempistiche, perché, sempre secondo il Siulp, l’intesa prevedeva di dare attuazione al progetto, entro e non oltre il 30 settembre. Invece tutto pare essersi arenato. «Nonostante vi siano stati mesi senza emergenze sanitarie – dicono dal sindacato –, i locali siano già in uso alla Polizia di Stato ed il personale necessario sia già dislocato nelle sedi, il tempo sembra essersi fermato al 22 giugno. La preoccupazione che serpeggia tra la categoria e la collettività, nonché fra i rappresentanti parlamentari dei territori interessati, è relativa ad un ipotetico ripensamento da parte del Ministero dell’Interno».
LA RISPOSTA DELLA POLIZIA DI STATO«La Polstrada di Ceva diventerà presidio della Questura ad inizio 2021»
La preoccupazione del Siulp, però, viene in un certo senso mitigata dalla Polizia di Stato che, in replica alla lettera, ha voluto dare alcuni chiarimenti. «Si precisa che non c’è stato alcun ripensamento nella scelta di trasformazione dell’ex-sede del Distaccamento di Polizia stradale di Ceva – ci spiega il dott. Mario Viola, direttore Relazioni esterne del Dipartimento di Pubblica sicurezza –. Si tratta, invece, dei normali tempi tecnici legati alla generale rivisitazione dei presìdi territoriali. Il complesso iter amministrativo è previsto possa concludersi all’inizio del nuovo anno».
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