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Claudia Cardinale e la fine del west

L'attrice scomparsa in settimana in un ruolo indimenticabile nel film pietra miliare del western

Claudia Cardinale e la fine del west

È difficile al cospetto di una figura tanto significativa, quale Claudia Cardinale è stata, cogliere un ruolo, un'immagine che ne siano da copertina. Forse è un discorso troppo personale o forse c'è troppa grandezza. Tra tante interpretazioni memorabili, giostrate dai più grandi maestri della pellicola, una per trasporto narrativo, è rimasta forse maggiormente impressa nell'immaginario collettivo, che in questi giorni è corsa a rivedersela da qualche parte parte, oppure soffermandosi su qualche passaggio televisivi che non ha caso sono proprio lì è andato a finire per omaggiarla. Parliamo della scena finale di "C'era una volta il west". Nessun dialogo paradossalmente, "solo" la protagonista Jill che porta acqua da bere agli operai al lavoro sulla ferrovia. Ma la grandezza di un interprete sta anche in questo, rendere un gesto semplice un momento memorabile. Caricare di simboli un'azione che si perde tra le inquadrature panoramiche e il fischio di una locomotiva: rapita dalle note struggenti di Morricone e dai titoli di coda che ci ricordano come quel mondo dell'immaginario, il west, stia idealmente tramontando in quel momento.

Jill è testimone di un crocevia, l'arrivo della ferrovia è l'arrivo della civilizzazione, la prima avanguardia della fine dei pistoleri, dei regolamenti di conti, della giustizia imposta col piombo. I protagonisti di questo mondo lasciano: Armonica preferisce dire addio a Jill dopo aver vendicato il fratello, invece di rimanere a piantare radici, consapevole che quello non sarà più un posto per lui. Cheyenne muore dopo aver consigliato a Jill di portare l'acqua ai lavoratori. E poi appunto Jill, con dentro tutta la rivoluzione silenziosa di una donna rimasta sola, costretta a badare alla prole in maniera indipendente, così come si prenderà cura degli operai al lavoro sul suo terreno. Emancipata, come anticipazione alle lotte di parità di genere che arriveranno con l'avvento del progresso, di cui la ferrovia né è l'effettiva avanguardia. Jill si prende cura a suo modo, dell'arrivo di questo progresso, sia come opportunità per ricominciare, sia per tutto quella che è la metafora che l'accompagna. Quello che ci regala la pellicola invece è un ruolo rivoluzionario: mai un personaggio femminile era stato così al centro, determinante, in mondo di uomini, com'era appunto il west. Un eroina comune, forte e indipendente che rompe tutti gli stereotipi del genere che osserva la fine di un'epopea e l'arrivo del futuro, e che non poteva non avere lo sguardo di Claudia Cardinale.
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