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19 Novembre 2025 - 21:06
L'inizio di "Topolino e il segreto del castello"
Questa settimana sul numero di Topolino numero 3652 è stata riproposta una storia vecchia di quarant'anni, firmata dai maestri Concina, sceneggiatore, e Cavazzano, ai disegni. La storia, "Topolino e il segreto del castello" è una pietra miliare per gli appassionati dell'universo disneyano cartaceo italiano poiché prima del suo genere.
Il grosso problema del fumetto è la passività del lettore, un po' come in ogni altro genere letterario, delegato al solo ruolo di leggere ciò che l'autore ha scritto, metabolizzarlo e farlo proprio (non è comunque un ruolo semplice). Mancava però quel qualcosa di più che permettesse al lettore di poter tirare le fila della trama, modificandola e cambiandone il finale a proprio piacimento.
In questo scenario, nel 1985 arriva Concina, sceneggiatore sulla quarantina e da sette anni membro della redazione di Topolino. Concina aveva già riflettuto su questo problema e su come rendere il lettore più partecipe del processo che porta al finale della storia, e proprio su questo tema aveva realizzato un romanzo strutturato a bivi rimasto inedito con ben trentatré possibili finali, "Il segreto del castello", ispirandosi alle opere di autori francesi d'avanguardia.
Concina adatta quindi la sua opera al mondo disneyano popolato da Topolino e la sua cricca e, affiancato da una china d'eccezione quale il maestro Cavazzano, realizza il primo fumetto strutturato come storia a bivi.
Per spiegare cos'è questa storia a bivi, però, non si può che ricorrere alla didascalia che introduce "Topolino e il segreto del castello":
"Attenzione!!! Questa è un'avventura speciale! Non è una storia sola, infatti, ma ben sei storie! Sei avventure di cui anche tu sarai protagonista! Un'avventura multipla con sei diversi finali che sarai tu a determinare! Ogni volta che Topolino e Pippo si troveranno ad un bivio toccherà a te scegliere la strada, passando di pagina in pagina e da colpo di scena a... colpo di scena!"

Inizia poi la storia, che vede Pippo e Topolino indagare di notte su strani rumori provenienti da un castello abbandonato. Il primo bivio lo si ha proprio all'arrivo del duo davanti al portone. Qui, alla vista dei cardini oliati da poco, Pippo propone di aspettare il giorno dopo per entrare. A questo punto è il lettore ad entrare in gioco, il quale dovrà decidere se ascoltare Pippo e tornare la mattina seguente od avventurarsi subito. Da lì in poi le trame sono varie e condurranno a sei diversi finali a seconda delle scelte che si faranno.
Nonostante il successo del format negli ultimi anni del '900 l'interesse per la storia a bivi non contagia altri sceneggiatori. Concina prima del 2000 firmerà circa una ventina di queste storie, e solo Sisti, altro sceneggiatore di casa Topolino, si cimenterà in questo genere di opera. Stesso discorso non si può fare per i disegnatori. Se Cavazzano porterà avanti la collaborazione con Concina nelle prime storie a bivi, altri colleghi si interesseranno affiancando lo sceneggiatore nelle opere successive.
Dopo il duemila il genere avrà un maggiore successo, con nuovi sceneggiatori che si cimenteranno nella realizzazione di opere sempre più ardite, a volte con trame che si intrecciano tra di loro e in cui bivi diversi portano poi allo stesso finale.
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