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Chi ha ucciso l'Uomo Ragno? Suo padre! Autopsia sulla crisi dei cinecomics

Il "J'accuse" di CULTURECLUB51 - I dati dell'estate 2025 sono chiari: Superman e Fantastic4 confermano le leggi non scritte dei CineComics. La qualità paga, ma il budget è una tagliola.

Chi ha ucciso l'Uomo Ragno? Suo padre!

James Gunn - da I Guardiani della Galassia sarà il nuovo padre-padrone del DCUniverse

C'è un corpo a terra, trovato sull'asfalto, in una notte da lupi nel Bronx newyorkese. A terra giace un uomo in calzamaglia, è il supereroe del vicinato, lo "Spidey" di quartiere: hanno ucciso l'uomo ragno e, come cantavano gli 883, chi sia stato non si sa. Anche se (poco, ma sicuro) non è né una questione di "mala" e né, forse, di pubblicità.

C'è in questa affermazione, forse un po' forte, un dato di fatto che questa estate cinematografica pare aver sanzionato con le uscite de I Fantastici 4 e del nuovo Superman: per quanto un film sui fumetti possa, e debba, essere un prodotto di largo consumo, un po' come i nostrani cinepanettoni, la crisi dei CineComics è reale, e sta raccontando che il problema che attanaglia l'industria cinematografica e la sua distribuzione, attraverso le piattaforme di streaming, è assai più grave e potenzialmente endemica di quanto ci si voglia raccontare.

Provare a ragionare su chi ne sia il responsabile, dove stiano le colpe e provare ad interrogarsi sui possibili rimedi, può aiutare a fare chiarezza su dove stia andando il cinema e provocare un consumo più consapevole dei prodotti culturali, a partire da quelli delle immagini in movimento.

L'AMORE SOFFOCANTE DEL PADRE: la Maledizione del Budget Mostruoso

Il primo sintomo della malattia è quello che si misura in dollari. I "padri" degli Studios hanno dimostrato il loro affetto non con idee brillanti, ma seppellendo i propri figli sotto montagne di denaro. Budget da 250/300 milioni di dollari sono diventati la norma, alzando la posta in gioco al punto che solo un incasso da fenomeno globale può evitare il disastro economico.

The Flash ($300M) e The Marvels ($270M) sono annegati in un oceano di aspettative, veri flop finanziari, incapaci di raggiungere il loro punto di pareggio.

the Marvels. uno dei peggiori flop Marvel degli ultimi anni

La prova di questa teoria arriva dal confronto rispetto ai due blockbuster dell'estate 2025: per quanto i dati siano ancora incompleti (ma abbastanza verificati, the Hollywood Reporter) Superman ($205M di budget, e $720M di incassi globali) ha generato profitti; I Fantastici Quattro, con un budget di solo $15 milioni superiore, è finito nella terra di nessuno; anche se tecnicamente in attivo, la Disney si aspettava maggiori margini di guadagno ($580M di incassi possono non permettere di coprire i costi dell'investimento iniziale e della promozione successiva). La differenza tra successo e delusione oggi si può misurare in decine di milioni spesi o non spesi: il mercato, in pratica, detta legge.

IL PADRE CHE VIVE DI RENDITA: La Sindrome del Franchise

 
Dark Phoenix ha rappresentato uno dei flop peggiori degli ultimi 15 anni per il Marvel Cinematic Universe 

Il secondo peccato sta nel considerare un film non come un'opera compiuta, ma come un'occasione per un eventuale nuovo franchise, a seconda del suo successo. Questa miopia ha portato a pellicole zeppe di "setup" forzati. Morbius è l'esempio più lampante: un film che esisteva solo per rubare scena a Spider-Man. Dark Phoenix è stato il tentativo di avviare una nuova trilogia nel mondo Marvel su cui, visto l'avvio stentato, nessuno ha più osato scommettere. 

IL PADRE AUTORITARIO: L'Incapacità di Ascoltare

L'errore che poi si dovrebbe evitare, ma che assume i connotati del diabolico quando ci si casca, è l'orgoglio: ci si è convinti che il brand della casa di produzione, o il nome del supereroe possano bastare, anche a superare le incertezze di una storia banale o più in generale di un prodotto di maggior qualità. Beh, a quanto pare non è così.

IL PADRE ASSENTE: La Sindrome da Streaming

L'avvento dello streaming - così come quello di altre piattaforme digitali, come i social - ha portato al consumo di prodotti cinematografici in modo assai diverso rispetto al passato: si perde la ritualità dei comportamenti, l'uscita per recarsi in un luogo fisico e pubblico; cambia anche il concetto dell'attesa per quel determinato evento, così come l'offerta oggi praticamente infinita toglie spazio a quella compiutezza che rendeva tutto più limitato e quindi ci obbligava a ricordare maggiormente ciò che si vede. L'avvento delle piattaforme, spesso di proprietà di case di produzione e di società di distribuzione, genera una sorta di rullo continuo, senza inizio né fine, da scrollare come in una qualsiasi app del cellulare (come su Tik Tok): lo spettatore ci finisce all'interno trasformandosi da soggetto attivo - con l'idea di potersi creare un proprio personale palinsesto - in consumatore compulsivo di prodotti molto studiati e standardizzati.


Un cast d'eccezione (Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Ebon Moss-Bachrach e John Malkovic), una buona sceneggiatura. Possono non bastare - come capitato a Fantastic4 - per fare il bagno di pubblico

Il film si trasforma in un "contenuto di passaggio", destinato ad esser cannibalizzato in un tempo assai rapido, tra la sua uscita nelle sale e l'ingresso in una piattaforma dal catalogo infinito. Questa mancanza di cura ha abbassato la percezione di un valore e l'urgenza di andare al cinema. I dati del botteghino 2025 confermano il trend: il pubblico è disposto a tornare al cinema solo per gli eventi. Superman, percepito come un evento culturale unico, ha avuto un'ottima corsa. Fantastici Quattro, percepito come un ottimo prodotto Marvel, ha performato bene. La prossima battaglia si giocherà sulle piattaforme streaming.

Conclusioni: quali Redenzioni e quando le Ricadute?

Il flop di Black Adam ha confermato la scelta presa da Warner Bros che nel 2022 ha affidato a James Gunn (famoso per la trilogia de I Guardiani della Galassia nel primo MCU) non solo la responsabilità dell'uscita del "suo" Superman, ma lasciato la totale libertà creativa su tutta la prossima franchise. La Disney, con Fantastici 4, ha fatto una mossa simile affidandosi a Matt Shakman, ma al momento non si vedono ancora i risultati sperati. Nonostante un film azzeccato, mancano giustificazioni per i suoi costi ancora alti.

Shakman, regista di Fantastic4

Matt Shakman è l'uomo indicato a cui Marvel ha dato l'incarico per fare rinascere il mito dei Fantastici 4

Le strade sono simili, ma ci possono offrire spunti di riflessione. Entrambi sono prodotti di qualità all'interno del genere, sono usciti a poche settimane di distanza e, per quanto imponenti, sono stati investiti budget simili e basati su personaggi iconici (Superman per DC Comics e Fantastic4 per Marvel). 

Nel primo caso è stato messo un visionario al comando come James Gunn, capace di avere un'idea chiara e il coraggio per portarla avanti, corroborato dalla capacità di riuscire - rispetto ad altri colleghi del passato - a contenere le spese. Il film è autoconclusivo, al tempo stesso può lasciare aperte nuove strade. Il suo successo non è stato eccelso, ma sicuramente ha dato i suoi frutti. Fantastici Quattro dimostrano invece come, anche in un film di qualità (con un cast di tutto rispetto), la sbornia da budget mostruoso è dietro l'angolo ed a mettere a rischio un franchise ancor prima che questo decolli, ci vuole pochissimo: i margini di errore sono risicati. A quale prezzo? Il padre DCU del dopo Nolan era finito in terapia intensiva ed oggi si sta riprendendo. Al contrario il padre Marvel, dopo la sbornia dell'MCUniverse, è finito - usando un'espressione forse eccessivamente colorita, ma che rende - in coma etilico, ed ancora adesso non appena beve un goccetto di troppo rischia una ricaduta.

Il verdetto perciò alla nostra domanda d'apertura è quindi lapidario. L'Uomo Ragno è stato ucciso da un padre miope, che ha preferito sfruttarlo anziché crescerlo, accompagnando gli spettatori in un percorso consumistico, anziché in un'esperienza di cinema più "da degustazione di vino": per quanto si tratti di cinema di intrattenimento Christopher Nolan ci ha insegnato che si può fare cinema "d'essai" anche essendo pop. Lui è stato il precursore, Todd Philips con Joker (almeno, il primo) ha dimostrato come sia ancora possibile farlo. 

La rinascita del cinecomic non potrà essere un ritorno ai fasti miliardari dei primi anni zero, ma una nuova era, più matura, dove finalmente (ci si augura) a trionfare non sarà tanto il budget, ma il "cinema" nella sua interezza, fatto di una buona storia, da un soggetto che regge ed una sceneggiatura che tiene il percorso narrativo, un regista abile oltre ad un cast - magari come la scuola di George Lucas ai tempi di Star Wars - capace di diventare stellare con il crescere della sua epopea.

Perché alla fine la qualità paga sempre, con buona pace anche per le idee del grande René Ferretti (Boris) degno esempio di quella filosofia dei "padri" miopi.

Il contenuto dei video successivi potrebbe contenere un lessico che, fuori dal proprio contesto, non è adatto ad un pubblico di minori e bambini

La famosa frase di René Ferretti, il protagonista (impersonato da Pannofino) della serie BORIS

https://www.youtube.com/watch?v=96x2pjWoTCY

e visto tema e citazioni un mash-up interessante

https://www.youtube.com/watch?v=0xMbE7eHZX4

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