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Addio alle gemelle Kessler: il “doppio sorriso” che inventò la tv italiana e plasmò il nostro immaginario pop

Nella televisione del boom economico, Alice ed Ellen hanno incarnato la rinascita, la leggerezza e il sogno collettivo di un Paese che si scopriva moderno.

Addio alle Kessler: se ne va un pezzo dell’Italia che sorrideva

Le gemelle Kessler in una foto del 1966

Le gemelle KesslerAlice ed Ellen – si sono spente oggi: con loro, sparisce una delle icone più note della primissima televisione, quella che ha anticipato e accompagnato il boom economico.

Nate il 20 agosto 1936 nella Germania nazista, fin da sei anni studiarono balletto nella Germania dell'Est comunista, da cui fuggirono al compimento del 18 anni per la Germania Ovest, e poi Parigi.

Ma fu in Italia, nel pieno del boom economico, che conquistarono il cuore della nazione: dal 1961, grazie a “Giardino d’inverno” e al loro celebre «Da-da-un-pa», le gemelle incarnarono l’anima giocosa, vitale e ottimista di una televisione appena nata che stava plasmando un’identità collettiva.

Una canzone disimpegnata, vagamente surreale come molta canzonetta leggera d'antan (c'è chi vi ha voluto vedere un rimando al Dada artistico) ma stranamente ipnotica, anche grazie al fascino del doppio messo in scena dalle due ballerine con una sensualità delicata, garbata, nel rispetto delle prudenze democristiane d'allora ma comunque dotata di un suo magnetismo.

Viene da dire che il tema del doppio, in un'Italia che usciva dalla povertà vera della guerra e dell'anteguerra, poteva evocare più che elementi freudiani il tema dell'abbondanza.

Le Kessler si impongono con forza nel 1961: la televisione era nata da poco, nel 1954, ma solo col boom era divenuta sempre più un fenomeno globale anche nell'Italia profonda (grazie anche a quel “Campanile Sera” del 1959 dove Mondovì primeggiò a lungo).

Le Kessler erano in fondo il vitalismo di un’Italia fiduciosa e spensierata, ignara forse del futuro cupo che l’avrebbe attesa di lì a poco. Loro sono scomparse, ma la loro icona rimarrà, frammenti olografici di brevi video dispersi nella rete.

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