Cerca

ultima ora

ultime notizie

OGGI

«Mattarella ci aiuti»: caos autovelox, Robaldo scrive al Capo dello Stato

Un labirinto tra censimenti, approvazione, omologazione e ordinanze della Cassazione

Robaldo autovelox

Il presidente della Provincia, Luca Robaldo, sul caos autovelox

Censimenti, approvazione, omologazione, ordinanze della Cassazione… il vocabolario di questa vicenda è abbastanza ricco. Oggetto del contendere gli autovelox presenti sulle strade italiane che da qui a novembre dovranno essere censiti in un portale nazionale a seguito del decreto direttoriale 305 del 18 agosto. Gli enti locali che non comunicheranno tutti i dati sugli apparecchi di rilevazione della velocità saranno costretti a spegnere gli apparecchi a partire dal prossimo 30 novembre.

Un passaggio importante, anche se non risolutivo perchè il nodo irrisolto è sempre lo stesso: non è sufficiente l’approvazione degli autovelox per accertare validamente il superamento dei limiti di velocità, ma è necessaria l’omologazione degli apparecchi stessi. Non sussiste l’equivalenza fra “approvazione” e “omologazione”. Il problema è che non esistono ancora i criteri per l’omologazione.

Un pasticcio su cui è intervenuto anche il presidente della Provincia di Cuneo, Luca Robaldo, con una lettera inviata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Ci aiuti in questo percorso di trasparenza, a creare sinergia fra istituzioni e chiarire chi fa cosa e come» è l’appello di Robaldo.

«Nel Cuneese molti incidenti mortali sono riconducibili a comportamenti scorretti alla guida, in particolare l’eccesso di velocità, e derivano dalla vastità del territorio e dall’assenza di grandi infrastrutture autostradali che obbliga il ricorso alla viabilità provinciale – si legge nella lettera inviata da Robaldo al capo della Stato –. Il problema della gestione della sicurezza stradale e del controllo della velocità su strada si è acuito nonostante l’uso di strumenti elettronici che potrebbero contribuire alla riduzione degli incidenti stradali» ma soprattutto i «dati i mancati aggiornamenti delle norme del Codice della strada in relazione ad essi, molti giudici di pace, considerando il vuoto normativo vigente, annullano le sanzioni da autovelox. Ciò costringe le Amministrazioni locali a sospendere i servizi di controllo elettronico della velocità su strade per carenza di omologazione normativa con il conseguente rischio di aumento della mortalità sulle strade del territorio».

«Senza il decreto ministeriale contenente i requisiti necessari per procedere all’omologazione delle apparecchiature tutti gli autovelox installati fino ad oggi non soltanto non risultano omologati, ma non sono neppure astrattamente omologabili. E non è sufficiente neppure dimostrare che il dispositivo sia stato regolarmente approvato con apposito decreto del ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibile» la sintesi di Robaldo.

«Il caos autovelox – spiega il Codacons –  dura oramai da 18 mesi, da quando cioè la Cassazione ad aprile 2024 ha stabilito la nullità delle multe elevate dagli apparecchi approvati ma non omologati: oggi quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili, oltre a non essere omologato, è stato approvato prima del 2017, data che fa da spartiacque in tema di omologazione e possibile utilizzo degli apparecchi, con conseguente valanga di ricorsi da parte degli automobilisti multati». Intanto «le nuove regole introdotte dal Codice della strada e le novità in tema di autovelox non fermano le multe stradali, che nei primi 9 mesi del 2025 valgono agli enti locali incassi totali per 1,25 miliardi di euro» conclude il Codacons.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

x