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09 Agosto 2025 - 07:06
È stato fermati ieri dalla Polizia, a Genova nel quartiere Marassi, il presunto autore dell'omicidio di Courage Amadin, il trentenne nigeriano ucciso a coltellate la sera del 30 luglio in corso Giulio Cesare a Torino.
Si tratta di un uomo di 34 anni, anch'egli nigeriano. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l'aggressione, avvenuta a colpi di coltello al tronco e all'addome, era avvenuta per motivi legati al traffico di sostanze stupefacenti. La Squadra mobile della polizia di Torino, grazie alla visione dei filmati dei sistemi di videosorveglianza in zona, testimoni dell'omicidio e altri accertamenti, è arrivata all'uomo.
Nella sua abitazione di Torino gli investigatori avrebbero trovato parte dell'abbigliamento, ancora sporco di sangue, indossato in occasione del delitto. Il provvedimento di fermo è stato emesso, due giorni dopo, il 1 agosto e gli agenti hanno scoperto che l'uomo però se n'era andato da Torino poche ore dopo l'aggressione, per recarsi a Genova. La squadra mobile del capoluogo piemontese ha effettuato dunque le ricerche nel capoluogo ligure, con la collaborazione di personale della squadra mobile di Genova, trovando l'uomo in un appartamento a Marassi, ospitato da un connazionale. Presentava un'evidente ferita da taglio all'avambraccio sinistro, che gli investigatori ritengono riportata con molta probabilità durante l'accoltellamento.
Non sarebbero emersi, al momento, elementi che lo colleghino all'omicidio di Mamoud Diane: il 19enne ivoriano ucciso in circostanze simili, il 2 maggio, che era residente a Torre Mondovì. Diane era titolare di un regolare permesso di soggiorno sul territorio nazionale: era arrivato sul territorio nazionale insieme al fratello tramite un ricongiungimento familiare. Il padre vive da tempo nel piccolo Comune monregalese, in frazione Roatta.
L'omicidio avvenne il 2 maggio, intorno alle 23.30, in strada, in via Monterosa, nel quartiere Barriera di Milano, alla periferia nord della città. Venne ucciso a coltellate durante una violenta lite scoppiata forse per motivi non diversi da quelli che hanno portato alla morte di Amadin. Nella violentissima colluttazione erano coinvolti due gruppi rivali. Accerchiato, Mamoud era stato colpito con calci e pugni e infine raggiunto da due coltellate: una al gluteo e, quella mortale, alla scapola sinistra. L'aggressore si era già dato alla fuga, facendo perdere le proprie tracce.
Per quell'omicidio, ora, ci sono tre indagati. Gli inquirenti sono riusciti a risalire a un gruppo di 11 persone, tutte giovani, partecipanti alla violenta lite in cui è stato ucciso Mamoud. Ora, tre di loro sono accusati anche dell’omicidio: sono giovanissimi come la vittima ma di origine senegalese.
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