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Uccise la moglie malata di Alzheimer: «Capace di intendere e volere»

La relazione del perito in aula. Il 75enne di Beinette era da anni affetto da depressione e accudiva la moglie 79enne

Uccise la moglie malata di Alzheimer: «Nessuna infermità»

La vittima, Maria Orlando

Era capace di intendere e di volere il 75enne Ernesto Bellino quando strangolò la moglie Maria Orlando nell’abitazione di famiglia a Beinette. Lo afferma lo psichiatra Alessandro Vallarino, chiamato dal Tribunale come consulente tecnico per la perizia sull’omicida reo confesso.

Bellino si era costituito subito dopo aver ucciso la moglie 79enne, da tempo malata di Alzheimer: «Non ce la faccio più» aveva confidato dopo l’arresto da parte dei Carabinieri, nella mattina del 28 giugno 2024. Lo psichiatra ha esaminato anche la documentazione del centro di salute mentale di Cuneo e dei vari reparti psichiatrici presso i quali l’anziano, operaio dell’Italcementi in pensione, era stato in cura per un disturbo depressivo cronico.

Una circostanza, quest’ultima, che aveva portato la difesa a ipotizzare una capacità «grandemente scemata» al momento del delitto. Secondo il perito, tuttavia, né la depressione né la sindrome istrionica riscontrata in capo all’imputato sono tali da far ipotizzare un’alterazione dell’esame di realtà: «Non c’è perdita di lucidità tale da far smarrire la capacità di rendersi conto dell’atto che si sta compiendo».

In Corte d’Assise ha testimoniato stamane anche la dottoressa Patrizia De Rosa, consulente tecnico della Procura: «Sembra evidente la presenza di tratti di carattere, in particolare un funzionamento narcisistico-istrionico» ha osservato l’esperta, rilevando che «gli aspetti vittimistici sono il nodo centrale di questa vicenda».

Bellino avrebbe manifestato «una storia pregressa di conflitto nei confronti della signora» ed esagerato la propria frustrazione: «Era supportato dall’Asl e dal figlio e non c’era una sua richiesta, se non velata, di essere messo in condizione di non occuparsi più della moglie». Su un quadro simile, secondo la consulente dell’accusa, non incidono le caratteristiche di personalità evidenziate.

La prossima udienza nel processo per omicidio si terrà il 5 novembre per l’audizione dei primi testimoni. Nello stesso mese sono in calendario altre due udienze, nel corso delle quali dovrebbe parlare anche l’imputato, oggi comparso in aula insieme al suo difensore. L’uomo si trova agli arresti domiciliari presso una residenza: il figlio è costituito contro di lui in giudizio.

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