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Attenzione: nuova truffa via mail che simula comunicazioni da Polizia o Carabinieri

"Convocazione per attività illegali su Internet", ma non è vero! Non aprire l'allegato. Ecco come imparare a riconoscere le false comunicazioni

Attenzione: nuova truffa via mail che simula comunicazioni da Polizia o Carabinieri

Il testo della mail truffa

Negli ultimi giorni sta circolando una pericolosa e-mail truffa che finge di provenire da Polizia di Stato o Carabinieri. Una comunicazione di questo genere è arrivata proprio oggi, sulla casella mail di un nostro lettore.

Il messaggio, costruito per intimorire il destinatario, annuncia una presunta “convocazione ufficiale” a suo nome per presunte attività illegali su Internet.

Questa e-mail è un tentativo di phishing: non proviene dalle forze dell’ordine e ha lo scopo di spingere la vittima a fornire informazioni personali o a scaricare allegati malevoli.

Come si presenta la truffa

Il testo, come nell’esempio analizzato, include:

  • un saluto formale (“Buongiorno,”);

  • l’affermazione che è stato emesso un “avviso di convocazione a Suo nome”;

  • riferimenti a presunte analisi del traffico Internet dell’utente e ad “accesso a contenuti vietati dalla legge”;

  • l’invito a leggere un documento allegato (altro elemento molto pericoloso);

  • la richiesta di inviare spiegazioni via mail a un indirizzo che sembra istituzionale, ma non lo è ("mail@pec-poliziadistato.com");

  • una firma falsa, in questo caso “© 2025 ARMA DEI CARABINIERI – Direttore Generale”.

Tutti questi dettagli sono studiati per far credere alla vittima di trovarsi di fronte a una comunicazione ufficiale, sfruttando paura e urgenza. 

La mail arriva da un indirizzo che a prima vista si presenta come "POLIZIADISTATO" (già sospetto, scritto così), ma che in realtà è questo: student19@cbcenter.es

Perché è chiaramente una truffa

Ci sono diversi segnali inequivocabili:

1. Le forze dell’ordine non convocano via e-mail comuni

Polizia e Carabinieri:

  • non inviano PEC o e-mail generiche ai cittadini per indagini penali,

  • non richiedono spiegazioni via e-mail,

  • non allegano documenti sospetti.

Per procedimenti reali, si utilizzano raccomandate, notifiche ufficiali o contatti diretti.

2. L’indirizzo e-mail è falso

L’indirizzo “pec-poliziadistato.com” è ingannevole:
i domini ufficiali terminano in .gov.it o .it specifici per l’ente, mai in “.com”.

3. Linguaggio generico e allarmistico

Termini come “contenuti vietati dalla legge” senza dettagli sono tipici delle truffe che mirano a spaventare.

4. Firma istituzionale inventata

La dicitura finale “© 2025 ARMA DEI CARABINIERI – Direttore Generale” è totalmente falsa e non corrisponde a nessun formato ufficiale.

Cosa fare se ricevi questa e-mail

  • Non aprire l’allegato: potrebbe contenere malware.

  • Non rispondere all’indirizzo indicato.

  • Non cliccare link presenti nel messaggio.

  • Elimina subito l’e-mail.

  • Se hai dubbi, contatta direttamente la Polizia Postale tramite il sito ufficiale o recandoti in un ufficio.

Conclusione

Questa truffa è un esempio di phishing ben costruito, che sfrutta nomi e simboli delle forze dell’ordine per sembrare autentica. La strategia è semplice: creare panico per indurre l’utente a fornire informazioni o a scaricare file pericolosi.

La migliore difesa è rimanere informati, verificare sempre la provenienza delle comunicazioni e ricordare che le autorità non usano e-mail generiche per convocare i cittadini.

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