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Una firma per includerli: «Sì al lavoro nella PA per persone fragili»

Un accordo tra Provincia e Fondazione industriali per ex carcerati, persone con disabilità o immigrati

Una firma per includerli: «Sì al lavoro nella PA per persone fragili»

Dal "buon lavoro" al "lavoro buono": una firma per includerli tutti. Oggi, giovedì 16 ottobre, è stato siglato l'accordo tra Provincia di Cuneo e Fondazione Industriali ETS, il protocollo di intesa per il "Lavoro buono". Un accordo che mira a trovare una strada per riuscire a includere nella PA, tramite tirocini, persone fragili: ex carcerati,  soggetti immigrati con un passato difficile persone con disabilità.

Non è un caso che in questo percorso sia in prima linea Fondazione Industriali ETS, che di recente col festival "Articolo 27" dedicato proprio all'esempio di virtuoso di chi crea impresa nelle carceri, ha dimostrato uno dei punti fondamentali di questo - enorme - discorso: si parla di lavoro, non di "carità", tantomeno di "buonismo". Il lavoro è... lavoro. Per il lavoratore significa reddito, dignità, reinserimento sociale.

Ma per il datore di lavoro significa manodopera, rendita, anche profitto: e non c'è nulla di male se le due cose vanno di apri passo. È il concetto alla base della cosiddetta "economia civile", l'azienda che segue l'etica e dimostra che fare impresa pensando ai valori sociali è possibile ndavvero, e non solo "per immagine".

«I percorsi per l'inserimento dei soggetti fragili nella PA, a volte, sono difficili - hanno spiegato il presidente della Provincia Robaldo e il segretario generale Musso -. Non ci sono esempi di "rete", in questo settore: oggi apriamo un percorso virtuoso, il primo».

Cosa prevede il protocollo? Che la Fondazione Industriali aprirà una piattaforma in grado di incrociare la domanda e l'offerta Sembra la cosa più semplice del mondo... e invece non lo è affatto: perché burocrazia, sistemi, necessità remano tutte in senso diverso. «Ma noi conosciamo bene le esigenze del mondo delle imprese - afferma Giuliana Cirio, presidente della Fondazione -. Sappiamo dove c'è bisogno di lavoro. la piattaforma metterà in relazione i Comuni che hanno necessità di manodopera, sia per il settore amministrativo che per quello manutentivo, e gli Enti intermediari, come i consorzi, che hanno in mano i profili dei soggetti fragili in cerca di occasioni. Un doppio database. La piattaforma farà il "match"».

I Comuni potranno aderire direttamente. Come? Ci sarà una "call", rivolta a tutte le Amministrazioni, aperta fino al 31 dicembre per chi vuole entrare a far parte del progetto.  «E in seguito organizzeremo quattro incontri sul territorio coi sindaci, uno per ogni "quadrante " della Granda - spiega Michele Pianetta, Fondazione ETS - per spiegare e promuovere l'iniziativa». Alla firma di oggi erano già presenti numerosi amministratori dalle "Sette sorelle" della Granda, ma non solo.

L'iniziativa è stata lodata dalla sindaca cuneese Manassero, dal sindaco di Racconigi e presidente provinciale Sannazzaro, dall'assessore albese Cavallo.Per il settore privato è intervenuto Paolo Giuggia che ha ribadito il grande valore dell'iniziativa.

Si parla di otto tirocini della durata di 6 mesi: «È nostro interesse che questi tirocini funzionino - ha aggiunto la Cirio - e che portino, se non a un'assunzione, a una formazione utile alla persona per proporsi al settore privato. Quindi seguiremo i casi, cercando la stabilità. Sappiamo che è una strada nuova, un percorso coraggioso: siamo convinti di volerlo intraprendere».

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