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Non aveva firmato per il rimpatrio, Abderrahmane Amajou è libero

Fa parte degli ultimi 15 italiani della Global Flotilla, l'annuncio del Ministro Tajani dopo giorni di detenzione

Non aveva firmato per il rimpatrio, Abderrahmane Amajou è libero

Ab Amjou, di Bra sulla barca della Global Flotilla

Abderrahmane Amajou torna in Italia. La notizia, dopo giorni di preoccupazione, è stata annunciata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. Farà parte dell’ultimo gruppo di italiani che oggi, lunedì 6 ottobre, partiranno con un volo diretto in Grecia.

«Gli ultimi 15 italiani della Flottilla rimasti in Israele – ha riferito il ministro Tajani – partiranno con un volo charter per Atene. Saranno assistiti dalla nostra ambasciata sia alla partenza sia poi in Grecia nel trasferimento verso l’Italia. Voglio ringraziare sinceramente tutto il personale del Ministero degli Esteri, i diplomatici in Israele e nelle altre sedi interessate per il capillare lavoro di assistenza compiuto in questi giorni. Spero che le prossime ore siano decisive per consolidare gli sforzi di pace compiuti dall’amministrazione statunitense. La pace è il nostro obiettivo finale, irrinunciabile: potremo raggiungerla soltanto con un impegno totale di tutti. Un impegno a costruire due Stati per due popoli, israeliano e palestinese».

Amajou, presidente di ActionAid Italia, è molto conosciuto nella sua città, Bra, dov’è stato anche consigliere comunale, e nel Monregalese, dove per qualche tempo ha vissuto la sua famiglia. Cittadino italiano originario del Marocco, si era trasferito nel 1994 con la sua famiglia in Italia, a Carrù. È cittadino italiano e ha costruito una brillante carriera nel campo dell’attivismo.

Per lui si erano mossi nei giorni scorsi sia il sindaco di Bra, Gianni Fogliato, sia il Pd piemontese e il partito Alleanza Verdi Sinistra. Secondo quanto comunicato da ActionAid, l’attivista piemontese era stato trasferito nel carcere di Ketziot, nel deserto del Negev, insieme a centinaia di altri volontari internazionali e italiani che hanno fatto la stessa scelta di non firmare il rimpatrio.

L’organizzazione è stata in costante contatto con la Farnesina e con l’Unità di crisi del Ministero degli Esteri per avere informazioni sulla salute e sulle condizioni di detenzione di Amajou.

«Chiediamo il rilascio immediato di tutti gli attivisti detenuti in Israele contro ogni principio del diritto internazionale e senza avere commesso alcun reato. Chiediamo che sia liberato subito il nostro presidente e che il Governo si adoperi con ogni mezzo necessario per riportarlo a casa sano e salvo», dichiaravano ieri Katia Scannavini e Lorenzo Eusepi, co-segretari generali di ActionAid Italia.

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