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02 Novembre 2025 - 21:31
Griseri (con l'arbitro Mara di Alba-Bra) e Lugliengo a fine gara. Il secondo ha firmato la rete del provvisorio 1-0
Difficile immaginare un contesto più malinconico e grigiastro del pomeriggio di un due di novembre su cui incombono nuvole scure che minacciano pioggia, eppure il Piazza, allegro e lanciato com’è, può tranquillamente infischiarsene. La classifica infatti sorride sfoggiando quel bel gruppone di testa di cui i giallorossi fanno parte con pieno merito, il vento è in poppa ed il disinvolto colpaccio di Chiusa Pesio ha rappresentato una bella iniezione di ottimismo in una truppa, un tempo umorale e caratterialmente malferma, che vive ora di nuove certezze. Ma, si sa, nel calcio e nella vita carezze e ceffoni sono dosati in egual misura, sicché c’è ben poco da stupirsi se, dopo una serie di appuntamenti più o meno felici, ne arriva un altro che finisce con una bella bruciatura, quale certamente è una sconfitta incassata in rimonta, a mandare in frantumi ciò che di buono si era messo in cascina nella parte precedente dell’incontro.
Non c’è spazio per le recriminazioni, soprattutto, perché il Marene, la classica formazione di categoria tosta e tignosa che occupa con pieno merito i primi banchi della classe, ha saputo imporre la sua esperienza e la sua superiorità, portandosi a casa una vittoria legittima, per quanto avventurosa. E più che piangere sul latte versato, il Piazza dovrà interrogarsi sui dettagli che non hanno funzionato ed ai quali è addebitabile questo scivolone sostanzialmente indolore. Il primo e fondamentale dei quali, che tanto dettaglio a ben vedere non sarebbe, è rappresentato da quel rilevante calo di concentrazione e di intensità fra una frazione e l’altra della gara, da un primo tempo in discesa quanto a gioco, occasioni e risultato ad una ripresa passata a ripiegare ed annaspare.
Dunque va in scena la proverbiale partita dai due volti, quello lieto ed illusorio dei 45’ iniziali e quello del sorpasso subito e dei conseguenti rimpianti. L’onda lunga del successo pieno ed esaltante del turno che precede compare sottoforma del gol di Lugliengo, già eroe in terra bisaltina, che evidentemente, in settimana, ha tenuto in caldo le qualità di bomber ritrovato: è lui, sull’azione avviata da Martini e rifinita da Marengo, a sbloccare la contesa con una rasoiata che dalla destra si infila nell’angolo basso opposto. Il vantaggio monregalese, tuttavia, non resiste che qualche minuto, ben presto neutralizzato da una giocata di fino del centrocampista ospite Penna sugli sviluppi di un affondo a destra di Sanneh. L’1-1 subito dà l’idea dell’inconveniente superabile, ché quelli di Barberis, sia pure senza arrivare ad architettare chissà che, si esibiscono comunque in buone idee offensive ed in una certa precisione nel palleggio.
Anche se, a rigore, i pericoli arrivano da calcio piazzato: una doppia occasione Lugliengo-Gonella su corner di Benzo precede il raddoppio locale, quando Filippi procura la punizione che Benzo pennella magistralmente sulla testa di Gonella, e lo stacco del centrale è perentorio, bellissimo e soprattutto vincente. Da lì al piano inclinato che contrassegna la ripresa si arriva però in un lasso di tempo troppo breve, in cui, quasi senza rendersene conto, il Piazza si ritrova, se non proprio schiacciato davanti a Casanova, poco ci manca. Ci si mette, in più, la solita girandola delle mille sostituzioni, che spezzetta ed anzi mortifica il ritmo della gara facendo dilapidare a Martini e soci le sicurezze ed i meccanismi mostrati fino a quel punto. E, anziché blindare il vantaggio con i denti, i giallorossi si fanno infilare con troppa facilità, consentendo a Valerioti prima e a De Faveri poi di intrufolarsi da una parte e dall’altra del campo, e di ispirare la doppietta con cui il centravanti ospite Giovannelli rovescia tutto a favore del Marene. L’uno-due tramortisce il Piazza che ci prova con il cuore e con la forza della disperazione man mano crescente, ma ha ormai dimenticato in quale cassetto aveva riposto la lucidità e l’incisività. Un tiro di Muça sventato da Carletto in bello stile è l’unico tentativo di una certa concretezza, mentre il resto scivola via inutile, fino agli sgoccioli di questa domenica che, in effetti, grigiastra era e grigiastra rimane.
«Quando vinci 2-1 e poi vieni sconfitto per 3-2 i rimpianti sono inevitabili», osserva al termine dell'incontro mister Cosimo Barberis, «anche se occorre considerare che il Marene ha valori superiori ai nostri, al di là della classifica che al fischio di inizio ci vedeva appaiati a pari punti. Abbiamo provato il più possibile a complicare la vita agli avversari, nel primo tempo ci siamo riusciti, nel secondo sono stati commessi degli errori decisivi. Nel momento in cui una squadra come il Marene deve rimettere in piedi una partita, e ha le qualità per poterlo fare, devi essere bravo a gestire la situazione. Pensare di fare un secondo tempo dove non concedi nulla, o dove giochi soltanto o prevalentemente tu, contro questi avversari, era molto difficile. Certo, si poteva fare meglio, amministrando in modo diverso le circostanze che poi si sono rivelate decisive».
PIAZZA 2
Casanova, Fenoglio (33’ Filippi), Gonella, Martini (76’ Salomone), Griseri, Hoxha (76’ Prette), Sejfuli (67’ Muça), Di Fede, Lugliengo, Benzo (76’ Bertone), Marengo. All. Barberis.
MARENE 3
Carletto, Simondi (46’ Valerioti), Gramari, Garis, Pochettino, Allasia (62’ De Faveri), Boaglio (89’ Ambrogio), Penna, Giovannelli (81’ Anselmo), Monchio (67’ Licata), Sanneh. All. Pulvirenti.
RETI. 8’ Lugliengo (P); 14’ Penna (M); 43’ Gonella (P); 51’ e 73’ Giovannelli (M).
ARBITRO. Mara di Alba-Bra.
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