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L'eterno arrotino e i fratelli "orafi" sulle orme dei genitori: le storie di commercio che ci piacciono

Tre i soci premiati dalla Confcommercio di Carrù sul palco del "Vacchetti"

L'eterno arrotino e i fratelli gioiellieri, sulle orme dei genitori: le storie di commercio che ci piacciono

Felice Cardone con Matteo e Paolo Bracco

C'è "Lice", lo storico arrotino di paese che non ha mai mollato e ci sono i giovani fratelli Matteo e Paolo, che portano avanti l'arte orafa di papà Ugo e mamma Laura. Sono loro tre i soci premiati dalla Confcommercio Carrù in occasione della grande convention finale di chiusura al teatro "Vacchetti" per gli 80° dell'Associazione provinciale

È il simbolo di una passione che si tramanda attraverso le generazioni. Lo stesso attaccamento al lavoro che unisce le tante persone che ogni giorno «tirano su la serranda».

Felice Cardone e l'antico mestiere dell'arrotino

Felice, che di cognome fa Cardone, porta sulle spalle oltre quarant'anni d'esperienza. È la memoria vivente di un modo di fare commercio fondato sulla passione, l’onestà e la relazione diretta con le persone. Aveva iniziato la sua attività da ambulante nel lontano ottobre 1978, portando sui mercati di Morozzo, Dogliani, Ceva, Carrù, Murazzano e Mondovì gli articoli di ferramenta, enologici, di imballaggio e confezionamento.

Nel 1994 sceglie di fermarsi a Carrù, dove apre il suo negozio di ferramenta, imballaggi e bombole, senza mai abbandonare l’antico mestiere di arrotino, oggi quasi scomparso. Una vita di lavoro che profuma di dedizione e di rispetto per le proprie radici.

Matteo e Paolo Bracco, l’arte orafa tra tradizione e futuro

Due giovani che hanno saputo raccogliere e rilanciare l’eredità di famiglia. Figli di Ugo Bracco, orafo diplomato nel 1978 a Valenza Po, e di Laura, rappresentano la nuova generazione di artigiani "del bello". Dal laboratorio aperto a Carrù nel 1989, la loro attività ha saputo evolvere con i tempi, unendo la maestria artigiana all’innovazione tecnologica. Con l’introduzione del laser e della prototipazione 3D, la famiglia Bracco ha trasformato l’arte orafa in un laboratorio di idee, nel "salottino" di via Mazzini, e lo raccontano (con l'immancabile ironia) sui loro partecipati canali social. 

L'istantanea dolce di Lidia 

Poi c'è Lidia, moglie di Beppe Cravero dello storico ristorante "Vascello d'oro", mentre osserva quasi a volerla consumare tutta, la foto della figlia Elena, che ha scelto di intraprendere a sua volta la propria strada di commercio aprendo un negozio di abbigliamento. È uno sguardo che racconta tutto: l’orgoglio, la nostalgia, l'affetto.

Siamo lontani dai riflettori delle premiazioni: un angolo "privato" a margine della mostra fotografica “Donne del Terziario: storie di impresa, innovazione e futuro”, inaugurata nella suggestiva cornice dei Battuti Bianchi di Carrù. Ventisei donne del territorio, protagoniste dell’imprenditoria e del commercio, ritratte con sensibilità dalla fotografa Lorena Durante, vicepresidente di Terziario Donna. L'istantanea della spettatrice interessata Lidia racchiude in sè ogni sfaccettatura di quel passaggio generazionale. Silenzioso ma potentissimo.

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