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Imprenditori e aziende che donano il cibo alla Caritas: «Un contributo per dirgli "grazie"»

Rinnovato l’accordo triennale 2025-2027 tra Comune, Caritas e Associazione “Amici della Cittadella della Carità”

Non solo stranieri: nel Monregalese la metà dei nuovi poveri sono italiani

Un contrasto alla povertà e alle forme di esclusione sociale, nonché una sensibilizzazione contro lo spreco di cibo. Con questo spirito la Giunta comunale ha rinnovato la convenzione tra il Comune di Mondovì, la Caritas Diocesana e l’Associazione “Amici della Cittadella della Carità”, volta a sostenere le attività commerciali, industriali, professionali e produttive di beni alimentari operanti sul territorio comunale, che nel triennio 2025-2027 doneranno le proprie eccedenze alimentari.

In particolare, il riconoscimento economico potrà essere: del 5% a fronte di un quantitativo di beni alimentari ceduti gratuitamente compreso tra 25 e 100 kg, del 10% con una donazione tra 101 e 500 kg, del 15% con una cessione tra 501 e 1.000 kg, del 20% con un’analoga elargizione compresa tra 1.001 e 1.400 kg e del 25% con una cessione gratuita di beni alimentari superiore a 1.401 kg annui.

Tra i requisiti necessari, oltre alla pertinenza professionale con la produzione, la commercializzazione o la distribuzione dei beni alimentari, l’aver sede nel territorio del Comune di Mondovì e l’essere in regola con il pagamento dei tributi comunali.

«Continua l’impegno della nostra Amministrazione per sostenere le fasce più deboli della popolazione e per rafforzare la sinergia istituzionale con le realtà monregalesi attive nel sostegno economico-sociale» il commento del sindaco, Luca Robaldo, e dell’assessora alle Politiche sociali, Francesca Botto. «Proseguendo un percorso nato nel 2017, rinnoviamo con piacere la nuova convenzione stanziando 15 mila euro complessivi (5 mila euro per annualità, ndr) da riconoscere agli esercenti che si sono distinti nella consegna gratuita del cibo. Grazie alla Caritas Diocesana e agli Amici della Cittadella della Carità, ma grazie soprattutto alle aziende che hanno dimostrato nel concreto che cosa significhi prendersi cura l’uno dell’altro, limitando gli sprechi e supportando il prossimo».

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