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23 Novembre 2025 - 20:36
I fratelli Di Salvatore, Leonardo e Gabriele, si sono resi protagonisti nell'episodio della rete decisiva
Bisogna riconoscere che il cosiddetto CSM, benché per certi versi contestabile (a causa della lontananza della tribuna dal campo, del conseguente appiattimento della prospettiva, di quel non so che di finto e artificioso che l’erba sintetica comunica al gioco che vi si srotola sopra), si sta rivelando un discreto fortino per la Monregale. Che in quel luogo non certo ameno, di anonimi vialoni d’asfalto e di grigi capannoni industriali, ha costruito gran parte delle sue attuali fortune, o almeno chiamiamole così, confrontando le paure e lo smarrimento di una serie di turni iniziali avari di risultati con la svolta e le vittorie che sarebbero venute poi. Il recente scivolone interno targato Pro Villafranca è, in fondo, l’eccezione che conferma la regola; e la regola dice che nell'impianto di corso Francia i ragazzi di Magliano giocano normalmente bene le loro carte.
Ne sanno qualcosa il Pinerolo, l’Ovadese e, adesso, la Pro Dronero, battendo la quale i biancorossoblù hanno dato una bella sistemata alla situazione, e superato le potenziali ansie conseguenti a due inciampi consecutivi. Questioni attinenti al fattore campo a parte, c’è da dire che già la domenica prima, a Centallo, per quanto battuti immeritatamente e con il minimo scarto, Passerò e combriccola avevano mostrato una serie di segnali e di aspetti incoraggianti. Cose come la tenuta difensiva, la personalità di gran parte delle pedine schierate dal mister, l’indisponibilità ad arrendersi, la capacità di strappare progressivamente l’iniziativa dalle mani degli avversari. Il tutto è tornato a riproporsi nel secondo derby provinciale di fila che, al netto di qualche lato rivedibile, ha prodotto un successo più che legittimo, oltre che di capitale importanza nell’affaire salvezza.
Gli ingredienti della felice domenica monregalese sono concentrati principalmente nei 45’ iniziali, quando i padroni di casa si sono concessi il lusso (sempre più raro nel calcio tattico e insipido dei tempi moderni) di qualche giocata di prima intenzione, di alcune manovre palla a terra, di un guizzo o un’invenzione finalizzati a saltare l’avversario. Non a caso, il gol che decide la storia nasce da lì, da un lampo purissimo di bel calcio che compare sulla corsia di destra e coinvolge, tutti insieme appassionatamente, Leonardo Di Salvatore, Vella, Canova e Gabriele di Salvatore, e che in coda a tre tocchi repentini libera quest’ultimo davanti al portiere, per il rasoterra diagonale che, alla fine, basterà a garantire il bottino. Un altro assaggio la Monregale lo aveva dato qualche minuto prima con un lancio a testa alta di Passerò e l’assist volante e pregiatissimo di Mulassano sul quale Vella s’era fatto precedere d’un soffio dal centrale ospite Tuninetti.
Ma è in generale tutta la proposta a convincere, specie nel paragone con una Pro Dronero sostanzialmente incapace di graffiare, contando che le uniche chances cuneesi sparpagliate per il primo tempo (di Rinaudo e della vecchia conoscenza Fabricio De Peralta), benché al culmine di offensive niente male, sono contrassegnate da identica debolezza esecutiva. Cosicché, che vadano in fumo certe interessanti iniziative di marca locale, e che la bella rete firmata Di Salvatore resti un golletto ramingo, finisce per rappresentare un problema destinato a ripercuotersi sull’andamento della ripresa. In cui è difficile pensare che la Pro Dronero possa limitarsi allo stinto compitino visto fino a quel punto.
E infatti quella che riappare dopo l’intervallo è una formazione ospite più tenace, più agguerrita, più capace di prendersi la scena e di alzare il baricentro della propria manovra. Assai meno di costruire pericoli che possano effettivamente turbare il sonno della Monregale. Si soffre progressivamente sempre di più, dalle parti di Aimar, ma raramente si vacilla. Ed in definitiva di tiri nello specchio del portiere locale non se ne contano molti, anzi forse nessuno. Sono perlopiù circostanze spinose in potenza ma non in atto, palloni invitanti serviti in area e mai sfruttati, piccoli brividi che scivolano a fondo campo. La Monregale gestisce e smaltisce bene tutto ciò, meno bene si comporta in ripartenza, perché non mancherebbero le occasioni per chiudere l’incontro, svanite per la frenesia o per la scelta errata sull’ultimo passaggio. La bordata improvvisa di Vella che si stampa sul palo, nei dintorni del 90’, è il solo esempio di concretezza e di insidiosità apparso sul fronte nostrano. Il successo resta così in bilico e quando Ornato ferma rudemente ma lecitamente Barrera intrufolatosi in area non v’è chi non resti col fiato sospeso per qualche istante. Per fortuna all’arbitro Paolini, giunto per scelta imperscrutabile dalla lontana Chieti, non viene in mente di fischiare il rigore, e di far saltare vittoria e nervi a questa Monregale che ha pregi e difetti, che cade e si rialza, ma, insomma, va bene anche così.
MONREGALE 1
Aimar, Passerò, Delsanto (74’ Ornato), Mulassano, Porcaro, Ratto (88’ Alfieri), Di Salvatore L., Canova (88’ Demichelis), Vella, Bongiovanni (63’ Meti), Di Salvatore G.(83’ Giraudo). All. Magliano.
PRO DRONERO 0
Piretro Gia., Rivero, Pittavino, Caridi M., Tuninetti, Crosetti (74’ Riviera), Rinaudo, Isoardi, Piretro Gio., De Peralta, Boniello P. (82’ Barrera). All. Caridi A.
RETE. 27’ Di Salvatore G. (M).
ARBITRO. Paolini di Chieti.
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