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«Il Cai è la nostra seconda famiglia: 50 anni di emozioni tra le vette»

Il Cai di Ceva compie 50 anni. Il presidente Renato Quaglia: «Dal 1975 ad oggi abbiamo percorso un lungo cammino, con la passione di chi ama la montagna e il desiderio di lasciarla in dono alle generazioni future»

«Il Cai è la nostra seconda famiglia: 50 anni di emozioni tra le vette»

Era il 1975 quando nasceva la Sezione Cai di Ceva. La prima sede trovava la sua collocazione in un piccolo locale in vicolo Leopoldo Bassi, in Val Gelata. Oggi, a distanza di 50 anni, di strada se n’è fatta tanta. In tutti i sensi. Con tantissimi chilometri percorsi lungo strade di montagna, sentieri di entroterra e alla scoperta di nuove città, rifugi e località.

Le varie Sezioni di tutta Italia sono gestite e regolate da statuti e regolamenti interni, ma formati con precise indicazioni date dal Cai Centrale di Milano, che controlla e emana circolari indicanti le linee guida da seguire, emette “bollini” che le varie sezioni acquistano e distribuiscono ai propri soci, tra ordinari, famigliari e giovani.

E proprio dall’iniziativa di alcune persone di Ceva, i soci fondatori, nasce la sezione. Alcune di queste erano già iscritte ad altre sezioni della provincia di Cuneo.

Essi sono: Giancarlo Giacinto, Giancarlo Gonella, Tarcisio Bianco, Candido Fogliacco, Giacomo Fogliacco, Cesare Amerio, Maggiore Morando, Alessandro Monetto, Armando Gallo e Giuseppe Capello. Alcuni purtroppo non ci sono più.

Un lungo cammino, di cui abbiamo chiesto il racconto all’attuale presidente, Renato Quaglia.
«Dal 1975 ad oggi – racconta – il nostro sodalizio ha percorso un lungo cammino, contribuendo con passione alla diffusione della cultura della montagna, da vivere con rispettosa attenzione ed in sicurezza, allo scopo di salvaguardarne l’inestimabile valore per le generazioni future. Questi 50 anni sono stati un susseguirsi di traguardi, di crescita e di impegno condiviso, che hanno visto protagonisti tutti i soci, collaboratori e sostenitori delle “terre alte”. Il numero dei soci (sempre in crescita) ha raggiunto e superato le 400 unità».

Durante questo periodo, molte attività sono state fatte: escursioni, manifestazioni, partecipazione ad eventi con altre Associazioni di Ceva (Avis, Sci Club, ecc.), presenza alla Mostra del Fungo e ad eventi nei paesi limitrofi. Alcuni soci della sezione – continua Quaglia – fanno parte del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, con grandi riconoscimenti. Alcuni hanno acquisito titoli importanti come vicepresidente vicario Daniele Fontana, attualmente in carica.

Il Rifugio Malinvern ha rappresentato molto per la sezione. Un progetto che è diventato un vero fiore all’occhiello.
«Negli anni Novanta – prosegue Quaglia –, la Sezione ha iniziato un importante progetto: la realizzazione del Rifugio Malinvern, che si trova nel Vallone di Rio Freddo a Vinadio. Dopo anni di lavoro e sacrifici, il rifugio fu ultimato e inaugurato nel 2002. Da allora è gestito con competenza e passione, con un numero di frequentatori in costante crescita. Negli anni, oltre alla manutenzione ordinaria, sono stati eseguiti lavori di messa in sicurezza e ampliamenti, come la tettoia laterale che ha aumentato lo spazio disponibile».

Tra le belle novità di questi 50 anni c’è il progetto di Alpinismo Giovanile.

«Occorre ricordare – spiega il presidente – il grande impegno e interessamento di alcuni soci alla formazione dei più giovani: passeggiate, escursioni, campeggi, arrampicate, visite didattiche e momenti educativi legati al rispetto della natura. Un percorso che continua a coinvolgere anche bambini e ragazzi».

Ma come è cambiato il mondo dell’escursionismo?

«Grazie anche all’insegnamento dei nostri “anziani” – precisa Quaglia – è aumentato il rispetto per la natura e per gli altri. L’attività del Cai è anche un insegnamento di vita. Inoltre, sono cambiate le normative, si è lavorato molto per la sicurezza dei sentieri, installando corde e riparando tratti a rischio grazie all’impegno dei volontari».

Il futuro del Cai di Ceva?

«Il futuro della nostra sezione – conclude Quaglia – è quello di migliorare e consolidare quanto fatto finora. In particolare il Rifugio Malinvern, ma anche i rapporti con altre associazioni, enti e comuni limitrofi. Stiamo preparando un nuovo punto di ritrovo a Viola Castello, all’interno della Canonica, che sarà una base per soci ed escursionisti. Il futuro è promettente, grazie alle giovani leve che hanno voglia di continuare a portare avanti la sezione. Da ricordare che tutte le attività sono sempre a titolo gratuito e apartitico».

Per celebrare questo importante traguardo, i soci e i volontari hanno organizzato una giornata speciale il 5 ottobre al Rifugio Malinvern “Città di Ceva”, a partire dalle ore 9,30.

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