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18 Settembre 2025 - 10:06
Per un intero fine settimana, il piccolo borgo di Scagnello, nel cuore della Valle Mongia, ha vissuto un sogno a occhi aperti: trasformarsi nella capitale degli scacchi. La prima edizione del torneo “Torre di Scagnello” non è stata una semplice competizione locale, ma un evento che ha richiamato giocatori da Piemonte, Liguria e quattro continenti, e che ha visto sfilare sulla scacchiera un nome che da solo vale un’enciclopedia: Kenny Solomon, il primo e finora unico Grande Maestro del Sudafrica.
Nato nel 1979 a Mitchells Plain, sobborgo difficile di Cape Town segnato dalla povertà e dalle tensioni dell’apartheid, Solomon ha trovato negli scacchi la sua via di riscatto. Iniziò a giocare grazie al fratello maggiore, e da allora la scacchiera è diventata la sua bussola: titoli giovanili, il riconoscimento di Maestro Internazionale nel 2004, e soprattutto la vittoria al Campionato Africano Assoluto del 2014, che gli ha regalato il prestigioso titolo di Grande Maestro. Una carriera che lo ha reso simbolo e ispirazione per generazioni di giovani scacchisti africani.
A Scagnello, Solomon ha confermato la sua fama: con 7 punti su 8 ha dominato il torneo, sfoderando la calma e la lucidità che lo hanno reso celebre. Il cuneese Rossano Pesiri ha provato fino all’ultimo a insidiarlo, ma nello scontro diretto il Grande Maestro ha imposto la sua esperienza, lasciando al rivale la seconda piazza con 6,5 punti. Sul podio anche il torinese Mirko Lizzul Coppe, terzo con 6 punti.
I premi di fascia hanno premiato la varietà del torneo: Federico Mao (Torino, Elo <1600), Gianluca Garelli (Mondovì, Elo 1600-1749) e Claudio Mercandelli (Albenga, Elo 1750-1899). Tra i giovanissimi, a brillare è stato il dodicenne Matteo Ciravegna di Cuneo, che ha conquistato il trofeo riservato agli under 18, dimostrando che il futuro degli scacchi piemontesi è già in movimento.
L’atmosfera nel borgo è stata quella delle grandi occasioni. «Un doveroso ringraziamento agli organizzatori dell’ASD Mondovì Scacchi – rappresentata da Ivano Mondino e Younuz Olgum – e a tutti i partecipanti che hanno scelto Scagnello, scoprendo una realtà nuova e accogliente», hanno commentato Comune e Pro Loco, che hanno voluto sottolineare anche l’impegno del giudice Eros Ravera. “Un inizio elettrizzante che sarà il presupposto di una fattiva collaborazione futura”.
La presenza di Solomon ha dato un respiro internazionale all’evento: non capita tutti i giorni che un Grande Maestro, cresciuto tra le difficoltà di Cape Town e oggi residente in Italia, giochi e vinca in una piccola comunità montana. La sua storia, fatta di determinazione e di talento, ha trasformato il torneo in un’occasione non solo sportiva ma anche simbolica: un ponte tra mondi lontani, tra le periferie sudafricane e le colline piemontesi.
Il “Torre di Scagnello” ha così superato le aspettative, dimostrando che anche nei luoghi più piccoli possono nascere eventi capaci di attrarre grandi nomi e raccontare storie universali. La vittoria di Kenny Solomon resterà impressa come la mossa vincente che ha dato prestigio e futuro a un’iniziativa appena nata ma già destinata a crescere.
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