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16 Novembre 2025 - 14:32
All’Italian Outdoor Festival di Milano si è acceso un riflettore su un tema spesso silenzioso ma profondamente presente nel mondo della montagna: il lutto traumatico. Proprio qui è stato presentato “Oltre la Vetta”, il nuovo progetto del Club Alpino Italiano che mette insieme alpinisti, psicologi, guide, soccorritori e familiari per creare una rete di ascolto e sostegno dedicata a chi ha vissuto un incidente in alta quota.
L’idea nasce da Sofia Farina, ideatrice e curatrice dell’iniziativa, che ha condiviso sul palco l’obiettivo del progetto: aprire uno spazio sicuro in cui parlare, confrontarsi e trovare strumenti concreti per affrontare un’esperienza spesso segnata dal silenzio. Accanto a lei, il Presidente generale del CAI Antonio Montani, che ha definito l’iniziativa “una delle più importanti” del suo mandato.

Dal 2026, il CAI attiverà un fondo economico per facilitare l’accesso a un supporto psicologico professionale dedicato a familiari e amici delle vittime. Parallelamente, grazie alla collaborazione con Psicologi per i Popoli, verranno avviati gruppi di mutuo aiuto, inizialmente online e poi in presenza, per offrire un percorso condiviso a chi vive le conseguenze emotive della perdita.
Il progetto si svilupperà anche sul territorio: incontri pubblici verranno organizzati nelle principali località montane italiane, con l’obiettivo di portare informazioni, testimonianze e opportunità di dialogo direttamente nei luoghi più legati alla cultura dell’alpinismo.
“Oltre la Vetta” non è solo rete di professionisti: è anche un video-podcast, già disponibile online, che dà voce a chi ha attraversato un trauma in montagna. Le puntate, pubblicate su YouTube, Spreaker e Spotify, offrono racconti, riflessioni e materiali informativi su lutto e trauma psicologico. Una modalità pensata per avvicinare temi complessi attraverso narrazioni autentiche e accessibili.
“Questo progetto vuole essere una mano tesa nel momento del bisogno, e un passo verso una conversazione più aperta e meno tabù sulla morte”, ha spiegato Farina nel corso della presentazione.
“Oltre la Vetta” si propone così come uno spazio nuovo e necessario: un luogo in cui la montagna non è solo avventura e bellezza, ma anche responsabilità, cura e comunità. Una rete per ricordare che, anche quando affrontare la perdita sembra impossibile, non bisogna farlo da soli.
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