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Parliamo ancora di acqua: che effetto avrà il cambio di gestione sulle bollette?

Il rischio di aumenti con la "tariffa unica"

Parliamo ancora di acqua: che effetto avrà il cambio di gestione sulle bollette?

Robaldo: «Grazie alla fusione tra Mondo Acqua e CALSO avremo una nostra rappresentanza politica»

Ve la ricordate la carta del "Monopoly" della "Società dell'acqua potabile"? Costava 15.000 lire ed era, appunto, monopolistica: l'unica del tabellone. Un unico gestore dell'acqua per tutti. Sta capitando anche in provincia di Cuneo, e in un articolo pubblicato pochi giorni fa abbiamo cercato di riassumere cosa sta accadendo in questo processo aziendale e politico. Con le divergenze tra l'azienda Cogesi, che sta diventando l'unico gestore dell'acqua in Granda (anche Mondo Acqua è entrata a farne parte), ed Egea Acque. Ora cerchiamo di riassumere le conseguenze.

L'acqua pubblica è un tema spinosissimo, su cui la politica cuneese dibatte da un decennio, con profonde divisioni. Basti pensare alla posizione che aveva la stessa Mondovì, anni fa. La gestione è un affare enorme: e il timore di tanti territori è che un unico gestore pubblico non sia efficiente: che sia troppo lento a intervenire e che non stia in piedi economicamente. E poi c'è la questione del "peso politico": come si distribuisce, in una sola azienda cuneese?

Luca Robaldo, sindaco di Mondovì: «Per anni, si è parlato di una rappresentanza divisa in tre zone: quella Cuneese, quella Saluzzese-Fossanese e quella Albese. Nulla sul Monregalese. Ma grazie alla fusione con CALSO daremo vita a una nuova azienda che peserà più del 10% in Cogesi e avrà dunque una rappresentanza nel CdA, che altrimenti ci sarebbe stata negata».

Tutto bello? Non proprio: come accennavamo già in un articolo tempo fa, le tariffe potrebbero aumentare. «L’obiettivo finale è quello di arrivare ad avere una “tariffa unificata” per tutta la Granda. Attualmente, le tariffe a Mondovì sono più basse: va da sé che, quando si unificheranno… qua si pagherà di più. E non accadrà solo qui, purtroppo», afferma Robaldo

La preoccupazione di “Acqua Bene Comune”

Non tace, davanti a queste complicazioni, il Comitato “Acqua Bene Comune”, col presidente Oreste Delfino, che dichiara: «L’AD di Egea Acque, Riu, dice che “ un’azienda ha bisogno di certezze per programmare le proprie attività”. Ma Egea queste certezze le ha sempre avute. Non c’è mai stato alcun danno per l’azienda. Nel settore idrico si lavora così e si sa fin dalla assunzione del servizio: a scadenza, perdi l’affidamento e sei ripagato con il Valore Residuo per tutti quegli investimenti che hai fatto e non hai ancora recuperato in tariffa. Quando IREN è subentrata nella proprietà sapeva benissimo che quel settore non faceva più parte del suo asset. Egea Acque non ha visto ancora un euro? E ci mancherebbe, chi pagherebbe una casa al venditore senza neppure averla vista e senza un compromesso preliminare? Invece di accelerare i lavori del tavolo, Egea minaccia ricorsi. Non c’è nessun “limbo”, le bollette le incassa regolarmente. Non avrà aggravi occupazionali perché tutti i dipendenti del settore verranno trasferiti al nuovo gestore. Ci sembra confermato il dubbio che mentre minaccia ricorsi contro il mancato pagamento del VR in realtà ancora una volta stia cercando di voler impropriamente mantenere la gestione».

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