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23 Luglio 2025 - 10:05
L'Ato ha approvato il percorso di liquidazione del Valore Residuo da parte di Cogesi a Egea Acque
Siamo in una fase cruciale del percorso dell'acqua pubblica in provincia di Cuneo, anche se non è facile spiegare perché. Tutto ruota attorno al fatto che l'azienda pubblica COGESI, che sta diventando l'unico gestore dell'acqua in provincia di Cuneo (e infatti anche Mondoacqua di Mondovì, un anno fa,è entrata in COGESI), doveva completare l'ultimo segmento mancante: quello di Egea Acque (oggi proprietà di IREN).
IREN, nei giorni scorsi, ha minacciato un ricorso al TAR se non gli fossero arrivati i soldi per il pagamento del cosiddetto "valore residuo". Così ieri, 22 luglio, l'autorità di ambito dell'acqua cuneese, "ATO 4", ha deliberato il percorso operativo per la liquidazione del Valore Residuo da parte di COGESI a Egea Acque, gestore uscente. Il piano, già formalizzato e avallato da impegni bancari, prevede il versamento complessivo di circa 69 milioni di euro, con una prima tranche da 20 milioni già depositata su un conto vincolato, e il completamento con dei passaggi intermedi entro il 30 novembre 2025.
ATO, in sostanza, ribadisce di voler avere un ruolo di garanzia. Qual è il punto? Questo: se il percorso non si completa COGESI potrebbe finire per perdere la concessione. L'acqua pubblica è un tema spinosissimo, su cui la politica cuneese dibatte da un decennio, con profonde divisioni. Basti pensare alla posizione che aveva la stessa Mondovì, anni fa. La gestione è un affare enorme: e il timore di tanti territori è che un unico gestore pubblico non sia efficiente: che sia troppo lento a intervenire e che non stia in piedi economicamente. E poi c'è la questione del "peso politico": come si distribuisce, in una sola azienda cuneese?
«Come Ato 4 – dichiara il presidente ATO Davide Falletto – manteniamo fermo il nostro ruolo di vigilanza e garanzia. Ogni scelta è guidata dalla volontà di assicurare la tutela dell’interesse pubblico, accompagnando una fase complessa con responsabilità istituzionale. Proprio per questo, è bene chiarire che non si tratta di una proroga, ma dell’approvazione di un percorso di liquidazione vincolato nei tempi e nelle modalità indicate dalla Conferenza, sulla base di impegni bancari che certificano il percorso». Il piano approvato dalla Conferenza dei Rappresentanti si fonda su fonti finanziarie articolate: 3 milioni da aumento di capitale, 12 milioni da finanziamento deliberato, 7 milioni in corso di istruttoria e 27 milioni da linea di credito con garanzia Sace, la cui erogazione è prevista entro novembre. Il conto è vincolato, ogni versamento futuro sarà monitorato: lo svincolo a favore di Egea potrà avvenire solo al raggiungimento della cifra integrale, fatti salvi accordi tra gestori da sottoporre all’approvazione dell’Autorità d’ambito; in caso contrario, saranno avviate le procedure di risoluzione del contratto con Cogesi, come previsto dalla convenzione vigente. «L’auspicio – aggiunge Falletto – è quello di promuovere un dialogo diretto tra gestore uscente e subentrante, per definire insieme le modalità operative e chiudere questa fase in modo ordinato. In questo processo resta centrale la piena attenzione alla tutela del personale, affinché la transizione non produca incertezze o ripercussioni sui lavoratori coinvolti». La deliberazione del 22 luglio rappresenta l’evoluzione coerente di un processo iniziato ben prima. Con la delibera n. 25 del novembre 2023, la Conferenza aveva già fissato le modalità di liquidazione del Valore Residuo e il subentro entro maggio 2024. Successivamente, con la nota del 10 maggio 2024, l’Ato 4 aveva invitato Cogesi ed Egea Acque ad avviare un confronto costruttivo per individuare soluzioni organizzative idonee e condivise, da definire entro settembre e concludere entro dicembre.
Ad oggi, il subentro di Cogesi riguarda già oltre il 70% della popolazione dell’ambito per quanto riguarda l’acquedotto, e quasi la totalità per fognatura e depurazione. Il tavolo tecnico tra i due gestori è attivo e proseguirà nei prossimi mesi, affrontando anche le questioni relative al personale e alla ricognizione patrimoniale. Nel frattempo, Ato 4 continuerà ad accompagnare il processo con aggiornamenti puntuali, nel rispetto del cronoprogramma approvato e delle garanzie esplicitate.
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