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Iveco venduta all’indiana Tata: «Il marchio ne trarrà vantaggi»

Parla Enzo Garelli, imprenditore dell'automotive di Mondovì col marchio Iveco da 50 anni

Iveco venduta all’indiana Tata: «Il marchio ne trarrà vantaggi»

Parla Enzo Garelli, imprenditore dell'automotive di Mondovì col marchio Iveco da 50 anni

«La cessione di Iveco a Tata Motors? Una grande operazione. Il marchio ne trarrà vantaggi». Non ha dubbi Enzo Garelli, imprenditore monregalese nel settore dell’automotive da tutta la vita, che sul marchio Iveco ci ha costruito un mondo, una carriera e un'azienda con concessionarie in tutta la provincia di Cuneo. «Stiamo parlando di un player mondiale che vuole entrare nel mercato europeo dei veicoli industriali».

La “Garelli” di Mondovì nasce negli anni ‘40, come officina di riparazione di veicoli industriali. Lui ci lavora dal 1957, «da quando avevo 15 anni ed ero un “bocia”», racconta in una sua piccola biografia. Lo stabilimento di corso Inghilterra a Mondovì nasce come officina nel 1975 e come concessionaria nel 1981: unica autorizzata in provincia di Cuneo. I capannoni di oggi, quelli in corso Inghilterra all’imbocco dell’area industriale, sono stati inaugurati nel 2006 e oggi “Garelli Iveco” ha sedi in tutta la “Granda” e ad Asti.

Se c’è una persona che può avere le idee chiare sull’operazione Iveco-Tata, è senza dubbio Enzo Garelli. L’accordo con Tata Motors pesa circa 3,8 miliardi di euro per Iveco nella parte di veicoli industriali (esclusi quelli della divisione Iveco Defence, che vanno a Leonardo) e finirà sotto una nuova srl di diritto olandese interamente controllata da Tata. L’orazione è stata annunciata con toni trionfalistici, rilanciata a gran voce dal Governo, ma ha ovviamente suscitato reazioni dure dei sindacati, con Fiom-CGIL che l’ha definita «inaccettabile». Iveco Group conta decine di migliaia di lavoratori nel mondo.

Tata Motors ha inviato una comunicazione a tutto l’indotto rassicurando: «Non chiuderemo stabilimenti, garantiremo l’occupazione e le commesse con i fornitori». Garelli: «Io credo che questa acquisizione sia un passo molto proficuo per Iveco. Capisco i dubbi, che ci sono sempre quando si parla di acquisizioni. Ma non stiamo parlando della cessione a un marchio concorrente, che ha interesse a togliere un nome dal mercato: al contrario, questo è un player mondiale che vuole entrare in questo settore e investirci. Ha acquisito l’intero ramo e credo abbia tutte le intenzioni di mantenere l’occupazione come è ora»

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