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La crisi del grano: prezzi sempre più bassi per gli agricoltori, mentre i costi aumentano

Coldiretti: «Ridurre la dipendenza dall’estero e garantire una giusta remunerazione ai produttori»

La crisi del grano: prezzi sempre più bassi per gli agricoltori, mentre i costi aumentano

La speculazione sul grano è al centro di un allarme: agli agricoltori viene corrisposto un prezzo inferiore di quasi venti euro per tonnellata rispetto all'anno precedente, nonostante la produzione sia inferiore alla media. L'ISMEA ha confermato le previsioni di Coldiretti e dei Consorzi Agrari d’Italia (CAI) sull’attesa di un raccolto di circa 3,7 milioni di tonnellate all'inizio della trebbiatura.

La Granda si posiziona al terzo posto per la produzione complessiva di grano in Piemonte, seguendo le province di Alessandria e Torino, con una produzione di 934.000 quintali su una superficie coltivata di 17.000 ettari, come ricorda Coldiretti Cuneo. «Nonostante i prezzi applicati agli agricoltori rimangano bassi, i costi di produzione continuano a salire. Ad influire negativamente è nuovamente il fenomeno delle importazioni incontrollate, che deprimono il prezzo del prodotto nazionale» sottolinea Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo.

Un’analisi di Coldiretti, basata su dati ISTAT, rivela che nei primi quattro mesi del 2025 le importazioni di grano sono aumentate del 28%. Nello stesso periodo, le importazioni di grano canadese sono addirittura raddoppiate rispetto alla campagna commerciale precedente. «Una situazione inaccettabile – prosegue il Presidente Nada – che conferma un trend tristemente consolidato: negli ultimi anni, vari Paesi, tra cui Canada, Turchia e Russia, hanno invaso il mercato italiano con il loro grano. In Piemonte ne arrivano oltre 2,4 milioni di quintali. Sarebbe interessante e utile per noi e per i consumatori conoscere quali mulini e industrie trasformano il grano estero sul nostro territorio».

«Alla luce di questo scenario – conclude Francesco Goffredo, direttore della Coldiretti cuneese – è ancora più imperativo promuovere e sostenere il progetto di filiera Gran Piemonte, in collaborazione con il Consorzio Agrario del Nord-Ovest. Nella nostra provincia, tale progetto coinvolge circa 5.000 ettari per la produzione di grano tenero, rispettando l’ambiente e la biodiversità, e destinato a prodotti farinacei di altissima qualità. I risultati sono in costante miglioramento, assicurando una remunerazione sempre più positiva alle nostre imprese».

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