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Quel carabiniere eroe che si sacrificò per far fuggire i partigiani: «Intitolate a lui la caserma»

Roburent chiede al Comando Generale dell’Arma di dedicare l'edificio a Gregorio Pietraperzia, ucciso dai nazisti nel 1944

Quel carabiniere eroe che si sacrificò per far fuggire i partigiani: «Intitolate a lui la caserma»

La caserma CC di Roburent: la Giunta chiederà al Comando Generale dell’Arma di dedicare l'edificio a Gregorio Pietraperzia, ucciso dai nazisti nel 1943

Con una delibera ufficiale, la Giunta del Comune di Roburent ha stabilito di chiedere al Comando Generale dell’Arma di dedicare la Caserma della Stazione dei Carabinieri al carabiniere e partigiano Gregorio Pietraperzia, ucciso dai nazisti nel 1944. la delibera è stata adottata nei giorni scorsi, su relazione del vicesindaco Paolo Gamba e secondo le notizie storiche stilate dal consigliere comunale Romolo Garavagno, da sempre attento a tutte le tematiche che riguardano la Resistenza.

Pietraperzia è stato decorato dal Presidente della Repubblica Mattarella con medaglia d’oro al Merito Civile, sempre su richiesta di Roburent, con una deliberazione del 2012 in riferimento alla legge n.13 del 02.01.1958

Chi fu Gregorio Pietraperzia?

Classe 1925, nel marzo del '43 venne trasferito carabiniere a Roburent. Dopo l'8 settembre, Pietraperzia si unì ai reparti della Resistenza e si aggregò alle formazioni partigiane della Valcasotto, quelle del comandante Mauri. Aiutava i partigiani portando aiuti, alimenti, medicine, vestiti. Nel marzo del 1944, sapendo dell'imminente attacco dei nazisti, mise in salvo ciò che poteva e salì in valle per unirsi ai combattenti.
Il 16 marzo 1944 Pietraperzia aiutò un gruppo di partigiani, stremati da giorni di lotta, a spostarsi in località Miassola, una zona boschiva particolarmente isolata tra la frazione San Giacomo ed il capoluogo di Roburent, cercando di nasconderli all'interno di un seccatoio. Probabilmente a causa di una vergognosa "soffiata", alle prime ore del 17 marzo 1944 una numerosa colonna nazifascista salì i boschi verso la borgata e fece una strage.

Stando alla documentazione di Garavagno, il carabiniere venne falciato da una raffica mentre tentava di parlamentare con il reparto teutonico. Chi fu allora incaricato di inumare le salme, il cav. Vincenzo Secondino Giusta, alpino reduce di Russia (che in decenni successivi fu Vice Sindaco di Roburent), descrisse la scena dell'eccidio. Il corpo di Pietraperzia giaceva, falciato da armi automatiche, assai distante dal seccatoio: avendo compreso che i nazifascisti si avvicinavano, si era portato loro incontro, per trattenerli o discutere, e consentire lo sganciamento dei colleghi. Se Pietraperzia avesse voluto sfuggire ai nazifascisti, certamente si sarebbe allontanato attraverso il vallone, posto a iato del seccatoio, quello che servì a tre partigiani, colleghi del Carabiniere, per sottrarsi alla rappresaglia. Nel suo Diario il parroco di Roburent, don Domenico Ferrero, ricorda Gregorio Pietraperzia con lusinghieri pensieri, lodandone l’indole e la generosità.

La caserma Carabinieri di Roburent

Non è la prima volta che Roburent apre questo percorso. L'Amministrazione Rinverdi Canova, nel 1995, aveva richiesto la intitolazione al C/re Belfiore, roburentese caduto in Russia, ed al C/re Pietraperzia, richiesta respinta poiché entrambi non erano decorati; un problema burocratico impedì lo sviluppo di quanto richiesto dal Sindaco Vallepiano con Deliberazione n.60 del 29 novembre 2017 ed ancora la'Amministrazione Negri, tramite deliberazione di Giunta n. 46 del 21 luglio 2023, con relatore l’assessore Piercarlo Negro, riproponeva la richiesta e, tramite il ten.col. Ambrosino Tala, l'allora comandante allora della Compagnia di Mondovì, si veniva a sapere che l’edificio "non era opportunamente dignitoso". Successivamente arrivò una lunghissima serie di richieste di lavori. 

L'attuale Amministrazione comunale del sindaco Emiliano Negro ha effettuato numerosi interventi sull’edificio, costati la bellezza di 50 mila euro: opere murarie profonde per eliminare umidità, rifacimento facciata complessiva edificio, adeguamento generale impianto elettrico a norme vigenti, rifacimento complessivo infissi (porte, finestre, ecc), inserimento grate a finestre, interventi nei bagni, cucina, alloggio Comandante, rampa di ingresso per disabili.

Ora tutti, Garavagno e la Giunta, sperano che non sussistano più motivi per non riconoscere la richiesta del Comune , suffragata pure dall’auspicio della Sezione intercomunale Montaldo, Roburent, Pamparato della Carabinieri in congedo, il sindaco Emiliano Negro ha trasmesso al Comandante della Stazione Carabinieri di Roburent, per l’inoltro della richiesta al Comando, considerando motivo di orgoglio per la Comunità Comunale poter legare il nome di un Carabiniere profondamente legato al paese.

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