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«Quel terreno va lasciato così»: la riva dietro la scuola Media è salva

Cambia il progetto per allargare il letto dell’Ellero dietro alla “Anna Frank”: motivi paesaggistici e legati a residui industriali trovati nei terreni

«Quel terreno va lasciato così»: la riva dietro la scuola Media è salva

È un progetto che, già, nelle previsioni, si aggirava sugli 800 mila euro. Ma quando i sondaggi sui terreni hanno rivelato che lì sotto si sarebbero potute trovare tracce di vecchi residui industriali, il calcolo ha fatto il giro: «Se quella terra dovesse essere trattata come “rifiuto”, portarla via costerebbe milioni di euro». Stiamo parlando dell’area alle spalle della Scuola “Anna Frank”, la Secondaria di Mondovì Breo. La notizia, di fatto, è… positiva: resta quasi tutto com’è.

Una notizia bella innanzitutto per la Scuola, perché in quell’area verde si trovano tre cose piccole ma importanti: il monumento alla Shoah, che ogni anno fa da luogo simbolo nella Giornata della Memoria, assieme all’albero dedicato al ricordo della famiglia Castagnino, “Giusti fra le Nazioni” che salvarono l’ebreo Marco Levi, e infine la piccola “aula all’aperto” dedicata all’alunno della stessa Scuola, Daniele Mondino, tredicenne monregalese prematuramente scomparso nel 2019.

IL PROGETTO PER IL FIUME

Da oltre due anni il Comune aveva un mega-progetto per quella zona: un intervento che si avvaleva di un finanziamento del PNRR e che riguardava la sicurezza del tratto del torrente Ellero che va dal Borgato (all’incirca all’altezza del CRB) fino alla “cascata” prima del ponte della Madonnina.

La Scuola sorge proprio sopra all’ultima ansa del torrente prima del “salto”: per garantire una maggiore sicurezza del ponte nei decenni a venire, il Comune aveva previsto di effettuare una serie imponente di lavori.

Fra questi: l’abbassamento dell’alveo nel tratto che sta fra il ponte del Borgato e il ponte di via Curazza (la “passerella” dell’Istituto “Cigna”), realizzando anche un fondo in cemento con l’obiettivo di lasciar defluire l’acqua più velocemente ed evitare che i detriti di vadano a incagliare sul fondale, e un “allargamento” del letto nella zona alle spalle della Scuola “Anna Frank”. Ed è qua che ora cambia tutto.

«SU QUEL TERRENO SORGEVANO FABBRICHE»

Il progetto prevedeva, sostanzialmente, di andare a disboscare e spianare una grossa porzione della riva – più di metà –, andando a creare una curva meno stretta per l’Ellero. Nella fase propedeutica ai lavori, però, sono stati effettuati dei sondaggi sul terreno.

E gli scavi hanno rivelato tracce di residui delle vecchie fabbriche che sorgevano in quel punto. Una cosa normale: le industrie sorgevano lungo i corsi d’acqua per sfruttare la forza idraulica dell’Ellero. Il passato della città di Mondovì è pieno di questi esempi, dalla storica fabbrica “Jemina”, che sorgeva sulla sponda opposta (dove ora c’è il “Cigna”) a quella del Follone).

Si va indietro fino al 1800: lì c’era prima una fabbrica di zolfanelli (e prima ancora un setificio) e poi, a partire dal 1876, la fabbrica di terraglia dei fratelli Messa che nel 1884 venne rilevata da Lorenzo Beltrandi e Felice Musso diventando una delle tante culle della ceramica monregalese. La fabbrica di ceramica rimase operativa fino al 1963. La Scuola media “Anna Frank” venne inaugurata nel 1977.

LA VARIANTE PROGETTUALE

Chiariamo: non si tratta di “rifiuti pericolosi”: cocci e terraglia sono però materiale che non consentirebbe di recuperare la terra come sottoprodotto per cantieri (come è accaduto per lo scavo di parco Europa) e lo smaltimento avrebbe fatto lievitare il costo dell’intervento.

Il Comune ha quindi fatto predisporre una variante progettuale che verrà consegnata nelle prossime settimane. Poi si potrà procedere coi lavori, che sono stati appaltati all’impresa CSC (la stessa che sta costruendo il nuovo “Baruffi” a Piazza). Questa novità ha trovato anche il favore degli Enti chiamati a pronunciarsi sulla tutela paesaggistica, consentendo di mantenere il verde quasi interamente come è ora. Nonché il monumento, l’aula all’aperto e l’albero della memoria.

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