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Piemove: 40 mila studenti hanno richiesto la tessera gratuita per viaggiare, ma restano dubbi sulla misura

A un mese dal lancio, boom di adesioni tra gli universitari piemontesi. Soddisfazione da istituzioni e atenei, ma il progetto dovrà dimostrare la sua tenuta nel lungo periodo

Piemove: 40 mila studenti hanno richiesto la tessera gratuita per viaggiare, ma restano dubbi sulla misura

Foto didascalica creata utilizzando il supporto dell'AI

A un mese dall’avvio, sono 40 mila gli studenti universitari under 26 che hanno chiesto la tessera Piemove, il nuovo strumento che consente di viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici urbani dei capoluoghi piemontesi aderenti: Torino, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Vercelli, Alessandria e, più recentemente, Verbania.

L’iniziativa, finanziata dalla Regione con oltre 37 milioni di euro, nasce con l’obiettivo dichiarato di agevolare il diritto allo studio e promuovere scelte di mobilità più sostenibili. Ma la portata del progetto, ancora in fase sperimentale, apre anche a interrogativi: riuscirà davvero a reggere la domanda e a incidere sulle abitudini quotidiane di spostamento degli studenti?

  

I numeri

 

Secondo i dati aggiornati al 18 settembre, le adesioni hanno raggiunto quota 39.449, con Torino a fare da traino:

  • Università di Torino: 25.272 richieste

  • Politecnico di Torino: 12.592 richieste

  • Università del Piemonte Orientale: 1.585 richieste

 

Più di 23 mila titoli di viaggio sono già stati caricati sulla Carta BIP, mentre oltre 11 mila tessere sono in fase di stampa. Da segnalare anche circa 4 mila spedizioni fuori regione, destinate a studenti fuorisede: un dato letto come segnale positivo di attrattività degli atenei piemontesi.

 

 

Le dichiarazioni

 

Non sono mancate le dichiarazioni entusiaste. Per il presidente della Regione Alberto Cirio e gli assessori competenti, Piemove rappresenta «un’operazione innovativa che lega diritto allo studio, politiche giovanili e ambiente».

Il rettore di UniTo, Stefano Geuna, parla di «un investimento concreto sulla vita degli studenti». Per il Politecnico, Stefano Corgnati, la misura «sposa l’impegno per la sostenibilità ambientale». Dall’UPO, Menico Rizzi sottolinea il «miglioramento delle dinamiche sociali legate alla mobilità».

Dalle fondazioni bancarie partner arrivano dichiarazioni in linea: per la Compagnia di San Paolo, «i giovani sono al centro come agenti di cambiamento»; la presidente della Fondazione CRT, Anna Maria Poggi, vede in Piemove «un passo concreto verso un sistema più inclusivo e attento ai giovani».

  

 

Come funziona

 

La tessera è riservata agli studenti under 26, con ISEE fino a 85 mila euro. Valida 12 mesi, permette viaggi illimitati nei capoluoghi aderenti, con estensione a metropolitana, rete suburbana e alcune tratte ferroviarie a Torino. La richiesta si fa online, con SPID o CIE.

 

La sfida

 

L’avvio lampo certifica l’interesse degli studenti. Ma restano sul tavolo nodi cruciali: la capacità di reggere i flussi, la reale incidenza sul traffico privato e la sostenibilità della misura nel medio-lungo termine. Piemove, al momento, è un esperimento ambizioso: se funzionerà, potrà davvero ridisegnare la mobilità studentesca in Piemonte.

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