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Turismo e riapertura delle ferrovie: la ricetta per rilanciare i piccoli Comuni

Partecipato convegno sul futuro dei paesi del Cuneese. Al centro il modello Ceva-Ormea; possibile rilancio per "Metrogranda"?

Turismo e riapertura delle ferrovie: la ricetta per rilanciare i piccoli Comuni

Stazione di Bastia Mondovì, foto di Valerio Taricco, 7 marzo 1994

Sabato 27 settembre, Lequio Tanaro ha ospitato il convegno organizzato dal gruppo Spiriti Liberi dal titolo “Quale economia, industria, trasporti, integrazione territoriale?”. Un incontro dedicato allo sviluppo delle eccellenze italiane a partire dai piccoli Comuni, con un focus sul territorio cuneese. Presenti in sala, cittadini interessati, ma anche tanti sindaci e amministratori del territorio.

A fare gli onori di casa, il sindaco lequiese Beppe Trossarello, che spiega: «Abbiamo colto questa importante opportunità per riflettere sulle occasioni future che le nostre comunità dovranno saper cogliere. Un incontro interessante e stimolante, ricco di spunti sui quali lavorare».

Dal dibattito, moderato da Gianni Rinaudo, è emersa una sintesi chiara: «Il rilancio dei paesi del Cuneese passa per due strade parallele – turismo e servizi – con particolare attenzione ai collegamenti ferroviari».

Si è tornato così a parlare di “Metrogranda”, progetto presentato dal Politecnico di Torino nel 2011 per il recupero delle linee ferroviarie dismesse, a partire dalla Bra-Ceva via Bastia Mondovì, chiusa nel 1994 dopo la tragica alluvione del Tanaro, ma collegamento cruciale per tutto il '900. Stessa sorte, prima, era toccata alla Mondovì-Bastia (chiusa dal 1º gennaio 1986). Mentre è più recente (2012) la chiusura di un'altra via ferrata di primaria importanza per l'area cuneese: la Mondovì-Cuneo (per la riattivazione della quale di recente è stata anche organizzata una raccolta firme sul web).

Due i casi virtuosi portati come esempio in sala: Ormea, capolinea della storica linea ferroviaria Ceva-Ormea, che è stata recuperata a fini turistici e potrà in futuro tornare al servizio passeggeri, e Bene Vagienna, il cui sindaco Claudio Ambrogio ha illustrato il progetto di intubazione della Bealera Maestra, finanziato con oltre 70 milioni di euro del Pnrr, per modernizzare ed efficientare al massimo l’irrigazione della pianura cuneese.

Contributi importanti sono arrivati anche dal prof. Marco Pugliese (OpenIndustria), dal prof. Bruno Dalla Chiara (Politecnico di Torino) e dal dott. Vito Mario Burgio, che hanno ribadito l’importanza di integrare turismo, sostenibilità, industria e servizi.

Dal convegno è emerso un messaggio forte: il futuro dei piccoli Comuni, e in particolare di quelli del Cuneese, non può prescindere da una duplice strategia. Da un lato, la capacità di valorizzare le proprie peculiarità culturali, storiche e gastronomiche; dall’altro, la garanzia di servizi efficienti e infrastrutture moderne, a cominciare dai collegamenti ferroviari.

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