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Ritorno del treno tra Ceva e Cherasco: il progetto "Metrogranda" possibile soluzione?

Un convegno sullo sviluppo dei piccoli Comuni di zona: «Prima dell'alluvione il territorio era interconnesso».

Un convegno sullo sviluppo dei piccoli Comuni di zona: «Prima dell'alluvione il territorio era interconnesso».

La stazione di Bastia Mondovì, sull'allora Bra-Ceva. Foto di Aldo Riccardi

Il sodalizio “www.spiriti-liberi.it” organizza il convegno “Quale economia, industria, trasporti, integrazione territoriale?” sullo sviluppo delle eccellenze e delle competenze italiane a partire dai piccoli Comuni. Appuntamento (ad ingresso libero) per sabato 27 settembre alle ore 10, nel salone polivalente di Lequio Tanaro. Dopo i saluti del sindaco Giuseppe Trossarello, sono previsti gli interventi di numerosi relatori: prof. Marco Pugliese, presidente di “OpenIndustria”, prof. Bruno Dalla Chiara del Politecnico di Torino, dott. Vito Mario Burgio segretario comunale, Giorgio Ferraris sindaco di Ormea e Claudio Ambrogio sindaco di Bene Vagienna. Modera il dott. Gianni Rinaudo, “Spiriti liberi”.

«Percorrendo le strade e i luoghi della destra e sinistra Tanaro, da Ceva a Cherasco, sovente viene il pensiero della tenacia e del lavoro delle diverse Amministrazioni comunali, che da decenni si succedono alla guida dei diversi Comuni di questa parte di Cuneese – spiegano i promotori –. Da Ceva a Cherasco il territorio viveva interconnesso, grazie anche alla ferrovia, che l’alluvione del 1994 spazzò via. La mobilità individuale automobilistica ne accantonò la ricostruzione e i miliardi di lire destinati ad essa si dispersero in mille rivoli. Dal 2011, poniamo la questione del collegamento di questi luoghi, anche con il ripristino del treno. Continuiamo a pensare che il progetto “Metrogranda” del Politecnico di Torino sarebbe un contributo essenziale anche per sostenere lo sviluppo, demografico e non, di questa parte della Provincia». 

«Questi luoghi hanno bisogno di rigenerazione – proseguono gli organizzatori del convegno –. In merito alle aree interne si scontrano due visioni. Chi pensa che tutto ciò che non è “produzione” abbia un unico futuro nella valorizzazione turistica e chi invece crede che senza la costruzione di una reale abitabilità quotidiana, di nuove economie e forme di società locale rispettose della diversità territoriale, le risorse investite serviranno a poco».

«Il convegno che proponiamo – concludono – vuole stimolare una riflessione sulla centralità dei piccoli Comuni inquanto forieri di buona qualità della vita oltre che di eccellenze e competenze. Proprio Lequio Tanaro, ad esempio, si avvale della presenza di aziende che occupano decine di maestranze. Per questi luoghi e altri simili, nei prossimi anni bisognerà avvalersi di un progetto rigenerativo articolato, complesso, rispettoso anche delle loro peculiarità ambientali, finalizzato alla loro crescita economica e demografica».

Collaborano alla riuscita del convegno l’ing. Stefano Sibilla e il negozio Etnico di Bra.

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