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«Migranti: la loro presenza è un problema aggiuntivo per il nostro paese»

Dura la posizione del sindaco Dotta, dal mese di settembre triplicato il numero di richiedenti asilo

«Migranti: la loro presenza è un problema aggiuntivo per il nostro paese»

L’accoglienza di nuovi migranti a Cengio rischia di degenerare in un vero e proprio problema sociale: la cittadinanza sta dimostrando sempre maggior preoccupazione per il numero crescente di “arrivi” che a parere di molti sta diventando sproporzionato rispetto alla popolazione residente che conta poco più di 3400 abitanti. Dallo scorso mese di settembre, infatti, il numero di richiedenti asilo è triplicato grazie alla disponibilità di nuovi alloggi acquistati da una cooperativa monregalese. 

Ad oggi in paese sono ospitati in totale 70 migranti: 26 in carico alla cooperativa “L’Ancora" di Sanremo negli alloggi di via Matteotti (4 persone), via Roella (13 persone) e via Marconi (9 persone); altri 44 sono in carico alla cooperativa “Alpi del Mare” di Mondovì, che ha acquistato la casa appartenuta alla famiglia Camoirano a Cengio Bormida (29 persone) e la casa appartenuta al dott. Colombardo a Genepro (15 persone), edificio che può arrivare ad accogliere 30 persone.

Durissima la posizione a riguardo del sindaco Francesco Dotta: «Personalmente ho un buon rapporto con le comunità straniere residenti da noi, la marocchina, albanese, rumena, ecc. Sono persone ormai radicate da molti anni sul nostro territorio, tranne casi sporadici sono ben inserite, hanno tutti un lavoro, una famiglia, i figli frequentano le nostre scuole, insomma fanno parte della nostra comunità. Sono però fermamente convito che le leggi e le regole debbano essere rispettate e pertanto, per quanto mi riguarda, ritengo che le persone denominate "migranti" non si possano accumunare alle altre persone straniere residenti in paese. Arrivano in maniera illegale in Italia, non conosciamo esattamente le loro identità, il loro stato di salute, che indole posseggano e pertanto, scevro da ogni giudizio razziale, giudico la loro presenza un problema aggiuntivo per il nostro paese». 

«Ho già chiesto e ottenuto un colloquio con il Prefetto a cui ho esternato educatamente ma con estrema determinazione le nostre ragioni e le nostre preoccupazioni - prosegue il primo cittadino -. Nel frattempo mi sono attivato con il Direttore della cooperativa “Alpi del Mare” per verificare la possibilità di impiegare i loro ospiti nell'esecuzione di lavori socialmente utili alla nostra comunità, ad esempio: pulizia strade, eliminazione erba, pulizia cunette, spalatura neve, verniciature di ringhiere, ecc. Ho richiesto alla cooperativa tutta la documentazione necessaria per poterli impegnare in accordo con le normative vigenti ovvero assicurazione, corsi di formazione, indumenti di lavoro, ecc. Ovviamente il lavoro da loro svolto sarà fatto in modo volontario e quindi in maniera totalmente gratuita essendo comunque in qualche modo ospiti nel nostro paese».

«Credo che anche per i migranti stessi l'impegno lavorativo possa essere accettato come un'alternativa alla totale inattività giornaliera - conclude il sindaco Dotta -. Aggiungo anche che ho avuto molti scambi di opinioni e informazioni con il comandante della locale stazione dei Carabinieri e che lo stesso, in caso di non auspicate situazioni di criticità di qualsiasi tipo, invita, senza esitazione, a segnalarle direttamente a loro in caserma».

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