L'area Cement a Clavesana e, nel riquadro, la consigliera regionale Giulia Marro
Si è da poco conclusa a Cuneo, nel Palazzo della Provincia, la terza Conferenza dei servizi sul procedimento che potrebbe portare alla realizzazione di un deposito di rifiuti (anche pericolosi) nell'area artigianale di Clavesana. La seduta di oggi, la terza di questo tipo da quando è stato avviato l'iter, si è conclusa con la sospensiva del procedimento presentato dall'impresa Cement Srl, per i prossimi 7 mesi.
Entro 6 mesi (180 giorni), la ditta proponente è chiamata invece a presentare al Comune di Clavesana una relazione paesaggistica sulle opere realizzate in assenza di autorizzazione. L'Ufficio tecnico comunale valuterà il documento e lo invierà alla Soprintendenza, per il parere vincolante. Dopodiché verrà convocata nuovamente la Conferenza dei servizi.
La Conferenza non ha inoltre richiesto ulteriori integrazioni o osservazioni alle parti in causa.
«Prendo atto con soddisfazione delle osservazioni della Regione Piemonte - settore Territorio, che ha espresso sul progetto del deposito di rifiuti a Clavesana forti criticità relativamente al dubbio rispetto del vincolo paesaggistico! Era ora! – commenta la consigliera regionale di AVS, Giulia Marro –. È dal mio insediamento che seguo questa vicenda, in supporto di cittadini, amministratori locali e comitati, perché quel progetto è sbagliato nel merito e nel metodo, e avrebbe un impatto pesante sul territorio, sull’ambiente e sulla qualità della vita del territorio in porta di Langa».
«Illecita l'azione del Comitato? Basta leggere la Costituzione!»
«Ottimo lavoro è stato fatto, con il supporto dei pareri regionale e della soprintendenza, dall’ufficio tecnico comunale, con una istruttoria lunga e approfondita – aggiunge Giulia Marro –. La sospensione ulteriore – che auspico si trasformi presto in diniego netto - è altresì una nuova piccola vittoria della comunità, che si è mobilitata e non ha mai abbassato la guardia. Ma non abbassiamola neanche ora: continuerò a vigilare passo passo, perché la tutela ambientale è un tema urgente e strutturale, non una battaglia spot. Ribadisco a Regione il suggerimento di investire sulla prevenzione, sull’economia circolare e sulla riduzione dei conferimenti, non su scorciatoie che scaricano i problemi sui nostri territori. Da cittadina, oltre che da rappresentante istituzionale, aggiungo solo un’ultima osservazione per la ditta Cement, che, per tramite del proprio legale, ha individuato in seduta come inopportuna - o addirittura illecita? - l'azione diretta del comitato popolare sul procedimento di eventuale autorizzazione. Credo che per contraddire tali affermazioni basti la Carta Costituzionale».
Il commento a caldo del "Comitato del no"
Contattati "a caldo", subito dopo la decisione, i responsabili del "Comitato del no", che raggruppa cittadini, Associazioni e imprese del territorio contrarie al progetto, commentano: «A breve emetteremo una nota ufficiale. Non nascondiamo che eravamo fiduciosi, visto quanto finora emerso, si potesse arrivare subito ad un diniego diretto. Accettiamo ovviamente le nuove disposizioni, che vediamo comunque come un ulteriore passo verso la conclusione della vicenda».
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