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«Qui è in gioco la salute dei cittadini»: il Co.Di.Ce. non si arrende

Continua la battaglia per il Pronto Soccorso h24 a Ceva

«Qui è in gioco la salute dei cittadini»: il Co.Di.Ce. non si arrende

Non un semplice incontro pubblico, quello organizzato dal Co.Di.Ce. congiuntamente alla Croce Bianca di Ceva ed alla Federconsumatori, venerdì 21 novembre, ore 17.30, a Garessio presso la Casa dell’Amicizia (piazza Ugo Fasiani), ma un momento di fondamentale confronto per fare il punto sull’Ospedale di Ceva al quale parteciperanno l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, i consiglieri regionali Mauro Calderoni, Giulia Marro e Federica Barbero. Un’occasione nella quale si esprimerà una pluralità di voci ed a cui sono invitati a prendere parte tutti gli amministratori ed i rappresentanti politici locali, oltre alla cittadinanza, che, con la propria presenza, testimonierà in modo inequivocabile l’importanza dell’Ospedale per il territorio!

«Durante la conferenza stampa organizzata dal sindaco di Ceva lo scorso 20 ottobre, tra i vari temi discussi, è stato anche descritto quello che sarà, nelle intenzioni della ASL Cuneo 1 e dunque della Regione, il contenuto, in termini di servizi offerti, dell’Ospedale di Ceva nei prossimi anni» - spiega Davide Prato, presidente Co.Di.Ce. - Vi sono state alcune conferme: la Medicina innanzitutto; la Riabilitazione, per la quale viene prefigurato un ruolo importante; e poi, l’intenzione di realizzare il cosiddetto “Ospedale di comunità”. Ceva, inoltre, sarà sede di uffici amministrativi dell’ASL, dedicati all’erogazione di servizi all’utenza. Non dimentichiamo, infine, gli investimenti fatti sull’edificio dell’Ospedale per garantire il rispetto della normativa “antisismica”».

«Se, quindi, non mancano interventi in favore del nostro Ospedale, dobbiamo tuttavia evidenziare che le reali esigenze del territorio non trovano piena soddisfazione in quanto abbiamo sentito» - prosegue Prato -. Per le ragioni che già tante volte abbiamo ripetuto – prime fra tutte, l’eccessiva distanza dagli altri Ospedali di riferimento (Mondovì e Savona) e la logistica del territorio – Ceva deve avere un Pronto Soccorso pienamente operativo, H24, e con le dotazioni necessarie per la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari. Ed altri servizi essenziali per la popolazione devono essere pienamente confermati, a cominciare dalla Dialisi, della quale è stato annunciato il futuro trasferimento al piano terreno dell’Ospedale.

«È quindi evidente che ci stiamo mobilitando per garantire l’effettivo esercizio del diritto alla salute nel nostro territorio e non per avere l’Ospedale “sotto casa”. Da questo punto di vista, dunque, appare retorico e fuorviante parlare di “dualismo Ceva-Mondovì” e di “campanilismo”: qui è in gioco la salute dei cittadini e ciò che occorre è trovare le soluzioni organizzative che maggiormente la tutelino - conclude il presidente del Co.Di.Ce. -. Se gli altri centri per le emergenze, come abbiamo già detto, sono troppo lontani, non si può invocare un generico “spirito di collaborazione” per far sì che la distanza fisica venga meno. Ed altrettanto evidente è lo spirito civico di questa campagna di mobilitazione, che si muove su un piano trasversale, come sempre dimostrato da tutte le nostre iniziative».

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