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22 Novembre 2025 - 15:00
l'asta nivometrica a Madonna d'Ardua, misurazione dell'osservatore Erik Rolando dell'Ente Aree Protette Alpi Marittime
La nevicata del 21 novembre e della notte successiva ha regalato al Cuneese uno degli episodi più rilevanti degli ultimi decenni per quanto riguarda gli accumuli di neve fresca nel mese di novembre. A testimoniarlo sono i dati rilevati presso diverse località montane, in particolare nella zona di Chiusa Pesio, come spiega l'esperto meteo Andrea Vuolo.
Presso l’asta nivometrica della stazione meteorologica di Madonna d’Ardua, nel territorio di Chiusa Pesio (CN) a 935 metri di altitudine, l’accumulo ha raggiunto i 53 centimetri. La misura è stata effettuata poche ore fa dall’osservatore Erik Rolando dell’ente Aree Protette Alpi Marittime, che ha condiviso foto e dati dell’evento.
La nevicata ha interessato in modo particolare le valli del Cuneese, dove — oltre gli 800-900 metri – le aree maggiormente esposte allo sbarramento orografico generato dai rilievi alpini hanno registrato accumuli eccezionali.
Secondo Andrea Vuolo, si tratta di un evento che, per intensità e quantità di neve fresca caduta in sole 24 ore, rientra tra i più importanti degli ultimi cinquant’anni nel mese di novembre, specie tra Saluzzese e Monregalese/Cebano.
Il fenomeno è stato favorito da intensi flussi nord-orientali nei medi e bassi strati dell’atmosfera, che hanno potenziato l’effetto di sbarramento sui rilievi retrostanti.
Dopo due stagioni invernali caratterizzate da forti deficit di precipitazioni nevose, anche alle quote più elevate, questa nevicata rappresenta una vera boccata d’ossigeno per i territori montani delle Alpi Marittime e Liguri.
La neve caduta contribuirà non solo a migliorare le condizioni del terreno e del manto idrico in vista dell’inverno, ma offrirà un primo segnale positivo per la stagione turistica e per gli ecosistemi che dipendono dalle risorse idriche montane.
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