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La nevicata di ieri? «Tra i maggiori accumuli di "fresca" in 24 ore degli ultimi 50 anni, a novembre»

L'analisi dell'esperto meteo Andrea Vuolo, che aggiunge: «A Madonna d'Ardua, ad appena 935 metri s.l.m., l'accumulo ha raggiunto i 53 centimetri»

La nevicata di ieri? «Tra i maggiori accumuli di "fresca" in 24 ore degli ultimi 50 anni, a novembre»

l'asta nivometrica a Madonna d'Ardua, misurazione dell'osservatore Erik Rolando dell'Ente Aree Protette Alpi Marittime

La nevicata del 21 novembre e della notte successiva ha regalato al Cuneese uno degli episodi più rilevanti degli ultimi decenni per quanto riguarda gli accumuli di neve fresca nel mese di novembre. A testimoniarlo sono i dati rilevati presso diverse località montane, in particolare nella zona di Chiusa Pesio, come spiega l'esperto meteo Andrea Vuolo.

53 cm di neve a Madonna d’Ardua

Presso l’asta nivometrica della stazione meteorologica di Madonna d’Ardua, nel territorio di Chiusa Pesio (CN) a 935 metri di altitudine, l’accumulo ha raggiunto i 53 centimetri. La misura è stata effettuata poche ore fa dall’osservatore Erik Rolando dell’ente Aree Protette Alpi Marittime, che ha condiviso foto e dati dell’evento.

Un episodio nevoso tra i più significativi degli ultimi 50 anni

La nevicata ha interessato in modo particolare le valli del Cuneese, dove — oltre gli 800-900 metri – le aree maggiormente esposte allo sbarramento orografico generato dai rilievi alpini hanno registrato accumuli eccezionali.
Secondo Andrea Vuolo, si tratta di un evento che, per intensità e quantità di neve fresca caduta in sole 24 ore, rientra tra i più importanti degli ultimi cinquant’anni nel mese di novembre, specie tra Saluzzese e Monregalese/Cebano.

Il fenomeno è stato favorito da intensi flussi nord-orientali nei medi e bassi strati dell’atmosfera, che hanno potenziato l’effetto di sbarramento sui rilievi retrostanti.

Un’iniezione di fiducia per le Alpi Marittime e Liguri

Dopo due stagioni invernali caratterizzate da forti deficit di precipitazioni nevose, anche alle quote più elevate, questa nevicata rappresenta una vera boccata d’ossigeno per i territori montani delle Alpi Marittime e Liguri.
La neve caduta contribuirà non solo a migliorare le condizioni del terreno e del manto idrico in vista dell’inverno, ma offrirà un primo segnale positivo per la stagione turistica e per gli ecosistemi che dipendono dalle risorse idriche montane.

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